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domenica 1 Giugno, 2025

Ritrovato il corpo di Ziriat sul Carè Alto, «Determinante il contributo dell’unità cinofila Alfa: il 36enne era in un anfratto tra rocce, in parte sotto la neve»

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Lo scorso 8 gennaio era stata individuata la salma dell'amico Sam Harris. Sabato le nuove ricerche del Soccorso Alpino del Trentino e delle Fiamme Gialle

Lo scioglimento parziale delle nevi, la caparbietà degli operatori del soccorso, e il fiuto infallibile di Alfa, unità cinofila della Guardia di Finanza, hanno consentito, ieri, di individuare nell’area del Carè Alto il corpo di Aziz Ziriat. L’escursionista britannico risultava disperso dal 1° gennaio nel gruppo dell’Adamello, in val Rendena. La notizia del ritrovamento del 36enne ha raggiunto presto i suoi familiari a Londra, i quali si erano già rassegnati alla tragedia, attendevano solo di dare sepoltura al loro caro.
Il londinese, nello staff della fondazione benefica della squadra di calcio Crystal Palace Football club, era arrivato in Trentino a fine 2024 per un trekking di bivacco in bivacco assieme all’amico Samuel Harris, di un anno più giovane. Il compagno di escursione era stato ritrovato senza vita l’8 gennaio scorso, al di sotto di un balzo di roccia, ai piedi della parete sud del Carè Alto: un volo di almeno sessanta metri che non gli aveva dato chance di sopravvivenza. A rintracciarlo, allora, le squadre di terra del Soccorso Alpino, impegnate nelle ricerche con il Soccorso alpino della Guardia di Finanza, a quota 2600 metri. Lì dove era stata localizzata l’ultima traccia registrata il primo dell’anno dal telefono di uno dei due, che avevano fatto tappa al bivacco Dosson, in val San Valentino. L’allarme era scattato solo il 6 gennaio: i due amici non si erano presentati all’aeroporto di Verona per imbarcarsi per Londra.
Il corpo in un anfratto di rocce
Le ricerche di Aziz Ziriat, a gennaio, si erano protratte per giorni, ma senza riscontri. Il maltempo e il rischio valanghe avevano portato a uno stop forzato. Ieri, a tornare in quota per proseguire le operazioni, sono stati tre soccorritori della stazione del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino Val Rendena – Busa di Tione, e l’unità cinofila del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione, Alfa appunto, con il suo conduttore, il finanziere scelto Alessandro Berti. Gli operatori, portati in quota dall’elicottero attorno alle 8, hanno perlustrato e bonificato la zona circostante al luogo dove era stato ritrovato Harris, percorrendo così tutto il canale che conduce fino in fondo alla vallata. Una prima ricerca che, però, ha dato esito negativo. I soccorritori si sono quindi calati lungo la parete, sotto la base del pendio, ed è stato allora che la femmina di pastore tedesco grigione del S.A.G.F. di Tione ha segnalato il corpo del disperso: era in un anfratto roccioso, coperto dalla neve. Il ritrovamento alla testata della valle di Conca e alla base delle pareti, sulla verticale del primo ritrovamento ma a una distanza di quasi mille metri, 400 invece di dislivello più sotto. Insomma, Ziriat è finito molto più a valle rispetto all’amico. Ottenuta l’autorizzazione del pm di turno alla rimozione, la salma è stata portata in elicottero fino al campo sportivo di Spiazzo Rendena. dove era in attesa il carro funebre.
«Cane fondamentale»
«Il contributo dell’unità cinofila Alfa è stato fondamentale per individuare Aziz Ziriat nella vastissima area che stavamo battendo: una zona di alcuni ettari dall’enorme pendio di neve, con cumuli fino a tre metri e gruppi di massi che affioravano dalla coltre bianca» fa sapere il finanziere scelto Alessandro Berti, in servizio alla stazione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione, conduttore della femmina di pastore tedesco grigione Alfa, 5 anni d’età, da 3 operativa nel Corpo come cane da ricerca in superficie, valanga e macerie. Animale, questo, sottoposto a continui addestramenti, utilizzato in diverse occasioni per bonifiche in superficie e a seguito di valanghe. «Alfa, con il suo olfatto, ci ha fornito la direzione e il contatto con il corpo di Aziz, non visibile dall’alto. Era infatti finito in un anfratto tra rocce, in parte ancora sotto la neve — spiega ancora il finanziere scelto Berti — Alfa ha manifestato un forte interesse verso grandi sassi, puntandoli, portandoci fino a sotto, al disperso, Aziz appunto. Grazie ad Alfa alle 11 di mattina le nostre ricerche, iniziate tre ore prima con il sorvolo dell’area in elicottero, erano concluse» spiega ancora il militare conduttore, che vive con la sua compagna di lavoro (e di vita) a quattro zampe da quando questa aveva appena quattro mesi. Un animale che per le sue doti e capacità risulta di grande aiuto per gli operatori, se non determinante, come si è rivelata ieri. «Come l’ho premiata? Con il gioco» sorride Berti.