Politica

martedì 18 Novembre, 2025

Questa volta Trento è (quasi) ultima in una classifica: quella della qualità dell’amministrazione

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Pesa, tra le altre cose, l'incidenza delle spese fisse sul bilancio. Ianeselli: «Dati contradditori»

Risveglio shock per Trento e per la sua amministrazione. Le classifiche nazionali che vedono spesso il capoluogo trentino primeggiare, questa volta lo bacchettano. È il risultato di una recente analisi del Sole24Ore basata sul «Maqi» ossia l’«Indice delle qualità dell’amministrazione comunale».

L’indice è stato realizzato da un team di ricercatori in statistica applicata alle scienze sociali. Lo studio ha analizzato dati delle amministrazioni pubbliche a partire dal 2001, l’analisi del Sole24Ore ha stretto il focus sulle prestazioni di 112 Comuni capoluogo nel triennio 2021-2023. L’indice finale è un valore che è frutto dei risultati dei Comuni in tre macro aree: «qualità e capacità dei burocrati locali» (ossia la qualità della macchina amministrativa), «qualità dei politici locali» (titoli di studio, parità di genere ecc) e «finanze pubbliche locali». Il risultato aggregato di Trento è 103,97, un dato che pone il capoluogo al 94esimo posto, ben lontano dal podio di Sondrio (108,77), Savona (108,73) e Genova (108,47). Andando a guardare i dati disaggregati si può notare come Trento abbia risultati contrastanti nelle varie voci. Nella macro area sulla qualità della macchina amministrativa per esempio pesa il valore sugli anni di studio dei dipendenti (11,54 di media) tra i più bassi del Nord Italia e anche quello sui dipendenti ogni mille abitanti, mentre è ottimo il dato sul turnover. Sull’area «qualità dei politici» i 15 anni di media di studio sono in linea con molte altre province del Nord, il dato sulla parità di genere è tra i migliori d’Italia, mentre è «rosso» quello sulla «quota di colletti bianchi» tra i politici locali, ma chi lo ha detto che è un dato negativo? Interessante l’analisi sulle finanze locali.

Il dato più negativo è l’incidenza delle spese fisse sul bilancio pari al 32%, Bolzano è al 23%. Bene la prestazione sulla capacità di spesa, così come quella di riscossione. «È difficile commentare la ricerca pubblicata sul Sole 24 ore in assenza dei dati analitici e disaggregati – osserva il sindaco di Trento, Franco Ianeselli – Inoltre ci restituisce un quadro anomalo sia rispetto ai risultati ottenuti dalla città nelle statistiche e nelle indagini degli ultimi dieci anni, sia perché contraddice i risultati riconosciuti in più occasioni riguardo ad alcune voci specifiche come la velocità dei pagamenti o la parità di genere. Certamente quando i dati analitici saranno disponibili analizzeremo le aree di debolezza segnalate, cercando di capire se sono reali e come intervenire, o se dipendono piuttosto dalla specificità delle competenze, e dunque dei servizi, che ogni giorno eroghiamo a cittadini e cittadine».