Il raduno

domenica 17 Settembre, 2023

Pontida, Salvini: «Lega e Le Pen stesso destino». E Fugatti cita il Patt. Rossi attacca: «Tradita l’autonomia trentina»

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A Pontida il tradizionale raduno della Lega. Il segretario nazionale: «Immigrazione, bloccare l'invasione»

Intervento sul palco del raduno di Pontida (Bergamo) per il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. «La droga è buio, è la fine, è la sconfitta, è merda. Con la Lega al governo non ci sarà mai lo Stato spacciatore. Noi vogliamo vendere ai nostri ragazzi sogni e speranze, non sostanze», ha esordito il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Fugatti, Patt e la reazione di Rossi
Dal palco ha parlato anche il governatore trentino Maurizio Fugatti, che ha rivendicato l’accordo politico stretto con il Partito autonomista trentino tirolese (Patt). Immediata la reazione di Ugo Rossi, suo predecessore ed ex esponente del Patt. «Povero Patt. Portato come uno scalpo da esibire sul palco di Pontida…. dove ospiti d’onore sono i gli ultra nazionalisti francesi, chissà se Fugatti avrà chiesto il permesso a Marchiori di citare il Patt su quel palco! Il tradimento dell’autonomia trentina».
Salvini: «Con Le Pen un filo che ci unisce»
Prima del segretario nazionale della Lega, infatti, è intervenuta Marine Le Pen, la leader del Rassemblement National. «C’è un filo che ci accompagnerà nei prossimi mesi e nei prossimi anni – ha detto Salvini – Siamo destinati e determinati a vincere. Nel nostro destino c’è la vittoria, in Italia e in Europa. Avere la sinistra con le sue folli politiche non sarebbe sufficiente. Se dobbiamo scegliere tra Macron e Marine Le Pen, non ho nessun dubbio: tutta la vita con Marine Le Pen».
«Io qui e Giorgia a Lampedusa, non ci divideranno»
Salvini si è poi scagliato contro «qualche giornalista» che rimarca la lontananza con la premier di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. «Matteo Salvini a Pontida e Giorgia Meloni a Lampedusa sono la sintesi di un destino comune, non riusciranno a dividerci», ha detto. E sull’immigrazione ha affermato che «ho fatto, faccio e farò, e tutti insieme faremo tutto quello che è democraticamente permesso per bloccare un’invasione che rischia di essere disastrosa. Ogni mezzo necessario che la tecnologia e la democrazia ci mettono a disposizione deve essere utilizzato».