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martedì 18 Luglio, 2023

Elezioni provinciali, Filippo Degasperi (Onda) candidato presidente: «Oltre i minestroni di destra e di sinistra»

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Il consigliere provinciale guiderà una coalizione alternativa ai grandi schieramenti, formata da Onda, Unione popolare e La me Val

Oltre il centrodestra e il centrosinistra, alle prossime elezioni provinciali di ottobre ci sarà anche un polo «alternativo». Filippo Degasperi sarà infatti candidato presidente per un cartello di lista che include Onda, Unione popolare e La me Val (Primiero, Vanoi, Mis). Il consigliere provinciale, eletto per la prima volta con i 5 Stelle nel 2013, poi nel 2018 e in corso di legislatura fondatore proprio di Onda, presenta così la sua proposta: «Le grandi coalizioni, i minestroni che ci sono a destra e a sinistra, si stanno sconfessando da sole. Così come ha fatto il centrosinistra con Rossi nel 2018, che è stato rinnegato dai suoi stessi alleati, così succede ora nel centrodestra che si divide su Fugatti. Significa – osserva il consigliere provinciale – una sonora bocciatura di questi cinque anni di governo». E aggiunge: «Noi siamo convinti che questi due schieramenti usino il sistema per aggirare elettorato, cercando consensi su programmi che dividono al loro interno le stesse coalizioni che li propugnano. C’è chi dice sì alla Valdastico, chi no», spiega ad esempio delle contraddizioni interne alle coalizioni avversarie.

«Noi ci siamo mossi al contrario, partendo dai fatti e dalle idee, ponendo attenzione sulla sanità pubblica, difendendola dal rischio “americanizzazione” dove solo se te lo puoi permetterti vieni curato, ponendo attenzione sulla scuola, umiliata dalla riforma Renzi che in Trentino è stata semplicemente copiata». E sempre in tema di istruzione, la battaglia di Onda degli ultimi anni: «Abbiamo cercato di impedire lo svilimento della scuola per l’infanzia ridotta a babysitteraggio». Contro Fugatti, l’accusa di non aver mantenuto le promesse: «Prendiamo la questione della natalità, uno dei suoi impegni solenni. Tutto è naufragato e chiediamo riscontro di come siano stati impiegate le risorse, ma riscontri non ne arrivano». E su questo tema, le proposte: «Si dovrebbero ripristinare diritti e certezze per chi lavora». Degasperi punta molto sulla partecipazione: «La politica si lamenta che la gente non va più a votare, ma di chi è la colpa? Della stessa politica che coinvolge per persone solo alla vigilia delle campagne elettorali. Per noi questa è invece una sfida e proponiamo che ai cittadini siano dati spazi in cui possano esprimersi e decidere, sulla base delle loro competenze. La Consulta della Salute deve potersi esprimere, così come il Consiglio del Sistema educativo». E lo slogan finale: «Noi non siamo quelli del no, ma quelli del come».

In appoggio a Degasperi, Unione popolare. La lista sarà capeggiata da Giuliano Pantano: «Unione popolare è l’insieme di Rifondazione comunista, Dema, Potere al Popolo e Manifesta, raggruppamento nato con l’intento unire la componente antiliberista. E conveniamo con Degasperi sulla quasi totalità dei punti». Anche Pantano crede che «centrodestra e centrosinistra sono equivalenti», e come Degasperi punta sui temi dell’ambiente, della sanità e della scuola pubbliche, sulla dignità del lavoro e la contrarietà alle grandi opere: «Siamo per un modello di sviluppo non predatorio, contro il consumo di suolo, contro la precarietà, per il salario minimo e diciamo no alla Tav e alla Trento-Bondone». E contro la guerra: «Noi diciamo stop alle armi, meno armi più salari».

Con Degasperi anche Daniele Gubert, fondatore de La me Val. Abita a Imer, e lamenta la mancata attenzione alle periferie: «Con la Provincia c’è una relazione feudale. Arrivano gli investimenti ma noi dobbiamo chinare il capo. Con questa lista – spiega Gubert – vogliamo dire che c’è vita oltre gli impianti e il vassallaggio». E spiega il disagio della vita nella periferia trentina: «Noi all’ospedale andiamo a Feltre, a scuola ospitiamo i ragazzi del Veneto. Abbiamo problemi che non sono assimilabili ad altre realtà e qui percepiamo davvero il crollo dei servizi. Siamo un’isola lontana, ma ci siamo anche noi». Ma come fare a contare? «Alla Val di Fassa è garantita la presenza in Consiglio provinciale, perché a noi no? Noi chiediamo una rappresentanza che sia distribuita sui territori, sottratta alle logiche di partito». E conclude, ironico: «Siamo piccoli, ma anche le formiche nel loro piccolo…».

La componente più strutturata che forma la coalizione di Degasperi è la sua lista, Onda. Capolista sarà Gloria Canestrini: «Tornare a fare politica sui territori, questo il nostro obiettivo. E oggi, al netto delle schermaglie elettorali, le grandi coalizioni di centrodestra e centrosinistra sembrano alternarsi andando però nella stessa direzione. Non è da oggi che portiamo avanti le nostre battaglie, sono anni, e abbiamo individuato in Filippo Degasperi il consigliere che non guarda in faccia gli interessi di nessuno. Io sarà la capolista, dentro una lista variegata capace di rappresentare tante professioni e tutti i territori». E questi i principali punti programmatici: «Lavoro stabile e sicuro per tutti. Strutture sanitarie e scolastiche pubbliche e di qualità. Turismo sostenibile, no a nuove strade e a nuovi impianti a fune per un ambiente meno inquinato e per la rinascita dei paesi di montagna. Sì all’agricoltura bio, basta pesticidi. E che le centrali idroelettriche tornino pubbliche. Sulla natura, capacità di rispettare fauna e flora, il contrario del pasticcio fatto sugli orsi. Sull’accoglienza, politiche inclusive e solidali».