il caso
lunedì 6 Febbraio, 2023
Musei del Trentino, la Provincia garantisce: «nessun rischio chiusura o discontinuità»
di Redazione
L'assessore Mirko Bisesti in mattinata ha incontrato i dirigenti dei vertici museali e rassicurato sulla situazione
L’assessore provinciale all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti è entrato nel merito della questione apertura musei, anche con l’opportuna attenzione sul tema del personale, incontrando questa mattina, alla presenza dei dirigenti provinciali Roberto Ceccato (Dipartimento istruzione e cultura) e Franco Marzatico (Beni e attività culturali), i vertici delle istituzioni museali di Rovereto, Vallagarina e Alto Garda. Un momento di confronto, utile per fornire i chiarimenti e rassicurazioni in seguito alle preoccupazioni espresse per gli aspetti gestionali, in relazione alla disponibilità del personale di custodia legato alla misura del Progettone.
«Il numero massimo di persone che la Provincia può mettere attualmente a disposizione dei musei attraverso il cosiddetto “Progettone” – ha fatto presente Bisesti – è dovuto ad un elemento positivo per il nostro territorio. Ovvero la buona situazione del mercato del lavoro, che fa sì che ci siano meno persone che perdono l’impiego e per le quali si rende necessario il sostegno al ricollocamento. Ciò non toglie – ha precisato ulteriormente l’assessore – che a partire dal mese di marzo, dopo la necessaria sospensione del lavoro per il rinnovo dei contratti stagionali, saranno ristabiliti gli organici sempre grazie a questo Servizio».
D’altra parte, come è stato chiarito, la stessa Amministrazione ha avviato per tempo il confronto sulle soluzioni e ha garantito tutto il supporto necessario, proprio per consentire ai musei di non dover limitare la propria apertura. Così è stato ed è previsto, per il mese di febbraio, con la sola esclusione di una delle sedi (Palazzo Sichart) della Fondazione Museo civico Rovereto. Nel confronto si è parlato anche del quadro nei prossimi anni. In prospettiva sono state definite alcune possibilità di intervento per sopperire a partire dal 2024 alla riduzione del personale disponibile nei programmi di ricollocamento, se naturalmente saranno confermate le attuali tendenze nel mercato del lavoro. Tra le diverse soluzioni il coinvolgimento di soggetti professionali per l’affidamento dei servizi di custodia.
All’incontro erano presenti oltre a Bisesti, Ceccato e Marzatico, Giuseppe Ferrandi e Roberta Tait (Fondazione Museo Storico del Trentino), Francesco Frizzera e Alberto Miorandi ( Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto), Giovanni Laezza e Alessandra Cattoi (Museo civico Rovereto), Marco Marsilli e Morena Berti (Fondazione Opera Campana dei Caduti), Matteo Rapanà (MAG Museo Alto Garda).
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