Cybersicurezza

domenica 26 Marzo, 2023

L’Italia (e la Nasa) nel mirino degli hacker russi: «Testano le difese istituzionali»

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Il gruppo russo «NoName» ha rivendicato gli attacchi. Duplice l'obiettivo: stressare i sistemi di protezione e alzare il «livello di rating» per fare reclutamento di nuove leve

Sono in corso da questa notte e stanno continuando per tutta la mattinata una serie di attacchi hacker classici DDOS verso siti istituzionali italiani da parte del gruppo russo noto come «No Name» che punta a «saturare» – spiegano fonti della Polizia postale che sta respingendo gli attacchi con successo – la funzionalità di alcuni servizi sul modello di quanto avvenuto in settimana con alcuni dei servizi dell’Azienda dei trasporti romana Atac.
Non si tratta di attacchi distruttivi e oltre all’Italia stanno prendendo di mira in maniera ripetuta e continuativa anche la Nasa e siti istituzionali francesi, inglesi e lituani. Da quanto si apprende gli investigatori della Polizia postale sono convinti che questo genere di attacchi abbia un doppio obiettivo: stressare e testare le difese istituzionali ma anche comunicare e alzare il «livello di rating» dei gruppi hacker a livello internazionale per fare auto promozione e reclutamento di nuove leve.
Nelle scorse gli hacker russi del gruppo «NoName» hanno rivendicato su Telegram gli attacchi informatici ai servizi online dell’Atac, l’azienda dei trasporti romana, e l’attacco DDOS al sito della Polizia postale sostenendo di averlo reso indisponibile per gli IP esteri.