l'omelia
martedì 1 Novembre, 2022
di Redazione
É un’omelia che guarda alle sfide umane del domani, quella che ha pronunciato l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi nel giorno del suo sessantesimo compleanno e nella solennità di Ognissanti al cimitero di Trento durante la Santa Messa da lui presieduta. Parole che traggono forza dalle recenti dichiarazioni di Papa Francesco e che si calano nelle pagine evangeliche delle beatitudini.
Tisi descrive il mondo odierno nella sua complessità mettendo in mostra la superficialità delle relazioni umane sempre più fragili, frammentate e violente. L’arcivescovo ha così indicato quella che vuole essere una strada nuova capace di riscrivere il codice dell’umano, un codice insito nella sanità cristiana.
«La santità cristiana ha nelle relazioni buone la sua consistenza e il suo elemento qualificante — ha dichiarato l’arcivescovo Lauro Tisi —. Ma lo scenario in cui ci troviamo è dominato da relazioni interrotte e violente, ad ogni livello. Papa Francesco parla apertamente di terza guerra mondiale. È quindi urgente riscrivere il codice dell’umano».
Le parole dell’arcivescovo di Trento hanno risuonato nella solennità di Ognissanti scuotendo gli animi dei molti presenti campo santo di Trento.
Per riscrivere il “codice dell’umano” don Lauro indica la strada della pagina evangelica proclamata in questo giorno: le beatitudini, definite dallo stesso «autobiografia di Dio e dell’uomo».
Monsignor Tisi ammette che «l’uomo contemporaneo, di fronte alla parola Dio, quando non è indifferente spesso nutre facilmente sospetto, percependolo come divieto, ostacolo alla gioia. Ma le beatitudini indicate da Gesù parlano viceversa di un Dio che vuole l’uomo beato e felice. E quelle parole – ha aggiunto l’Arcivescovo – le troviamo poi compiute nella morte e nella risurrezione di Cristo stesso», che Tisi definisce uno “spartiacque della Storia”. Perché se la «vita è davvero contraddizione, enigma, domanda che toglie il fiato, notte oscura, — ha spiegato Tisi — Cristo, risorgendo dalla morte, si fa carico di questi lati bui e li illumina grazie alla sua vita, dove l’odio e la logica della falsità sono totalmente assenti».
Una strada seguita da tanti «testimoni, capaci di tenere il cuore sgombro dall’odio, chinati sui poveri, amici della pace, uomini e donne che pagano con la vita la difesa degli ultimi. Tra loro — ha quindi concluso l’arcivescovo — tanti nostri fratelli e sorelle che sono morti, lasciandoci la loro testimonianza indistruttibile di amore e di dono».
Don Lauro Tisi, come detto, ha compiuto oggi, Ognissanti, 60 anni. Nato a Giustino, in val Rendena, il 1° novembre 1962, Tisi ha ricevuto gli auguri del vicario generale don Claudio Ferrari.
A lui giungono gli auguri e l’affetto da parte di tutta la comunità diocesana, attraverso le parole del vicario generale don Claudio Ferrari che esordisce con una celebre citazione di Abraham Lincoln: «Non sono gli anni che contano nella vita — principia Ferrari citando Abraham Lincoln — è la vita che metti in quegli anni. Carissimo don Lauro, a nome della Chiesa di Trento, dei collaboratori della Curia, mio personale esprimo i più sinceri auguri di buon compleanno. La nostra vita è vissuta in pienezza quando è spesa per gli altri, la nostra umanità è bella quando indica l’Assoluto: ringraziamo il Signore per il dono della tua presenza e invochiamo lo Spirito di Cristo perché continui ad accompagnarti nel cammino in mezzo a noi».
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