la storia
lunedì 2 Giugno, 2025
La partigiana Tosca Giordani: «Vestita di rosso nel 1946 votai per la Repubblica. Era la prima volta per noi donne»
di Donatello Baldo
Oggi a 103 anni ripercorre quel giorno: «Dopo aver mandato via il Duce abbiamo cacciato anche il re. Quel giorno hanno vinto anche le donne»

Tosca Giordani si ricorda anche i dettagli di quel 2 giugno del 1946: «Quando ho votato per la Repubblica», dice con la voce squillante dall’altra parte del telefono, dichiarando fin da subito la sua preferenza nel referendum che chiamava i cittadini a decidere sulla forma istituzionale da dare alla nuova Italia uscita dal fascismo. «Certo che ho votato per la Repubblica, per mandare in pensione il re», continua Tosca, sempre con la sua voce squillante nonostante i sui 103 anni. «Mi ricordo bene quel giorno perché avevo 24 anni. C’erano delle discussioni in paese, a Pedersano, perché io ora abito a Nomi ma sono nata a Pedersano. Nei bar, in strada, le famiglie si dividevano tra Monarchia e Repubblica e sentivo mio padre che diceva che abbiamo mandato via Mussolini e ora si doveva mandare via la famiglia reale». E racconta non solo quel giorno ma anche i giorni precedenti, quando la sua famiglia, comunista e partigiana, attendeva con speranza quell’evento.
«Mio padre decise che a votare saremmo andati tutti vestiti di rosso. Voleva così, per usare i colori dei comunisti, perché eravamo comunisti in famiglia, antifascisti. Ma non c’erano soldi per comperare vestisti e allora mia madre, che sapeva cucire, cercò delle lenzuola grandi, belle, col tessuto fino fino. Erano bianche, ma andò a comprare la polverina per colorarlo. Mi ricordo che fece bollire un pentolone di acqua, mi ricordo questo tessuto nell’acqua rossa». La mamma di Tosca si mise allora all’opera: «Lei si fece un vestito, poi una gonna per me. E per mia sorella un gilet. Rimasero dei pezzettini da cui la mamma riuscì a confezionare un fiocco che si mise mia sorella con il gilet e una cravatta per mio padre, con il fazzoletto da mettere nel taschino».
Quel giorno arrivò. «Vestiti di rosso, mio padre disse: “Andiamo”. E andammo quando finì la messa, per farci vedere da tutti quelli che passavano e che andavano al seggio che era alle vecchie scuole di Pedersano».
Tosca parla ancora con orgoglio di suo padre: «Quando tutti ci videro, qualcuno disse “Ecco che arrivano i comunisti”, e il papà disse sì, che eravamo comunisti, quelli contro i fascisti».
La partigiana Tosca ricorda anche il giorno dopo. «A quel referendum per la prima volta votarono anche le donne. E come in tutta Italia, anche a Pedersano furono più donne che uomini a votare. E vinse la Repubblica. Mussolini lo avevamo mandato via, e avevamo mandato via anche il re».
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