Tennis

martedì 9 Aprile, 2024

Jannik Sinner a Montecarlo inaugura la stagione della terra rossa: «Punto a Roma e al Roland Garros»

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L’altoatesino difende i 400 punti conquistati nel 2023: domani debutto contro Korda o Davidovich Fokina

Grandi giocatori, grandi obiettivi. Sarebbe potuta essere una pillola cara al compianto Vujadin Boskov, di certo calza al pennello per Jannik Sinner. Il nuovo numero 2 del mondo è a Montecarlo, dove al Counry Club di Roccabruna questa settimana si disputa lo storico e prestigioso Masters 1000 del Principato (quasi 6 milioni di euro il montepremi), che segna l’avvio della stagione europea sulla terra rossa, che poi proseguirà a Madrid, Roma e Parigi; ma il vero obiettivo di Sinner è localizzato 700 km più a nord, cioè proprio a Parigi, dove dal 20 maggio al 9 giugno è in programma il Roland Garros, secondo Slam stagionale, e dal 26 luglio all’11 agosto, sugli stessi campi, i Giochi Olimpici.
Sinner, che ha un bye e debutta domani nel secondo turno contro il vincente tra lo spagnolo Davidovich Fokina e l’americano Korda, lo ha spiegato con candore in conferenza stampa domenica: «In questi primi tornei sulla terra rossa (Montecarlo e poi Madrid, ndr) non ho aspettative molto alte, vedremo come sarà l’adattamento alla superficie, sono molto curioso. Questa settimana mi serve come allenamento, quindi spero di giocare più partite». Diverso il discorso su Roma, cioè gli Internazionali d’Italia al Foro Italico, ultimo torneo prima del Roland Garros: «Quello per me, da italiano, è un torneo importante». Tuttavia pensieri e opere sono dedicati allo Slam parigino e poi alle Olimpiadi. In mezzo c’è Wimbledon, sull’erba, altro grande obiettivo di Sinner: «La mia preparazione adesso è finalizzata a questi tre appuntamenti» ha ribadito il campione altoatesino, che comunque a Montecarlo difende i 400 punti della semifinale (persa con Rune) dell’anno scorso, e con l’amico-rivale Carlos Alcaraz è considerato il favorito di questa edizione (condizioni fisiche dello spagnolo permettendo…), davanti a Djokovic. «Questo però è un torneo che ogni anno riserva, tra virgolette, sorprese – ha spiegato Sinner – perché sui risultati incide proprio la capacità di adattamento alla terra rossa dei giocatori dopo mesi di superfici veloci». L’anno scorso infatti vinse Rublev, che da anni è un top 10, ma è pur vero che il Masters monegasco rimane il suo unico 1000 in carriera; due anni fa arrivò in finale Davidovich Fokina, nel 2019 ricordiamo tutti il trionfo di Fabio Fognini.
Quindi le dichiarazioni di Sinner non sono pretattica e nemmeno un minimalismo di facciata, piuttosto un principio di realtà. Il tennis è sport massacrante, si gioca tutto l’anno in quattro continenti e, come ha sottolineato l’altoatesino – che pure nel 2024 vanta 22 vittorie su 23 match, un titolo Slam (Australian Open), un Masters 1000 (Miami) e un Atp 500 (Rotterdam) – «non posso vincere tutto, è impossibile, non è che ora non perdo più».
Nulla va dato per scontato. È il costante assioma di Sinner. Il tabellone di Montecarlo, per esempio, fino ai quarti di finale potrebbe sembrare alla sua portata. Poi vai a vedere che già domani si tratterà di affrontare sicuramente un top-30: o il 27 del mondo Sebastian Korda, americano di formazione europea (è figlio del ceko Petr Korda) e quindi adatto all’argilla, o proprio Davidovich Fokina, terraiolo puro capace, come ricordavamo sopra, di giocare a Montecarlo la sua unica finale Masters 1000 nel 2022 e, l’anno prima, di fare i quarti a Parigi. E negli eventuali ottavi non è improbabile l’insidia Borna Coric, numero 33 Atp, uno che se in palla può battere anche i migliori.
Sinner però sa con certezza che prima dell’eventuale finale eviterà Djokovic e Alcaraz, inseriti nella parte alta del seeding. Però è quasi certo che nei quarti troverebbe uno tra Rune e Dimitrov, due delle famose possibili “sorprese” che puntano a inserirsi nei piani alti del Rolex Masters. Ma i due outsider di lusso sono il 4 del mondo Danil Medvedev, che sulla terra qualcosa perde sempre (ma l’anno scorso fece bene) e il numero 5 Sasha Zverev, chedopo il gravissimo infortunio è tornato ai suoi livelli. Con la tecnica e la capacità di lavorare la palla che si ritrova, il tedesco sul rosso può colmare quel (piccolo) gap di potenza e velocità che lo ha frenato sul cemento nelle ultime fasi degli ultimi grandi tornei americani. Zverev e Medvedev sono i due indiziati a giocarsi la semifinale con Sinner. Che in questi giorni non ha mai proferito una sillaba sulla possibilità di scalzare Djokovic e di diventare presto il nuovo numero uno del mondo. Sono 1010 i punti che lo sperano dal serbo, che ha ammesso che «è solo questione di tempo, di pochi mesi», ma l’eventuale sorpasso sicuramente non ci sarà a Montecarlo. Meglio riparlarne, semmai, tra Madrid e Roma.