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lunedì 15 Maggio, 2023

Inflazione: risalita al 5,8 nel 2023. A rischio il mercato immobiliare

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Raggiunto il massimo storico del 7,6% a marzo, ma si prevede una lenta diminuzione oltre il 2024

Presentate oggi le previsioni economiche di primavera dalla Commissione europea che ha evidenziato «un’inflazione al rialzo rispetto all’inverno, al 5,8% nel 2023 e al 2,8% nel 2024 nell’area dell’euro». Dopo aver raggiunto il picco nel 2022, l’inflazione complessiva ha continuato a diminuire nel primo trimestre del 2023 in un contesto di forte decelerazione dei prezzi dell’energia. L’inflazione core (inflazione complessiva esclusi energia e alimenti non lavorati) si sta, tuttavia, rivelando più persistente – scrive l’Esecutivo comunitario -. A marzo ha raggiunto un massimo storico del 7,6%, ma si prevede che diminuirà gradualmente nell’orizzonte di previsione man mano che i margini di profitto assorbono le maggiori pressioni salariali e le condizioni di finanziamento si restringono. La stima dell’indice armonizzato flash dei prezzi al consumo di aprile per l’area dell’euro, pubblicata dopo la data limite di questa previsione, mostra un calo marginale nel tasso di inflazione core, il che suggerisce che potrebbe aver raggiunto il picco nel primo trimestre, come previsto. Su base annua, l’inflazione core nell’area dell’euro nel 2023 è fissata in media al 6,1%, prima di scendere al 3,2% nel 2024, rimanendo al di sopra dell’inflazione complessiva in entrambi gli anni di previsione. Poiché l’inflazione rimane elevata, le condizioni di finanziamento sono destinate a irrigidirsi ulteriormente. Anche se si prevede che la Bce e le altre banche centrali dell’Ue si avvicineranno alla fine del ciclo di rialzi dei tassi di interesse, è probabile che le recenti turbolenze nel settore finanziario aumenteranno la pressione sui costi e sulla facilità di accesso al credito, rallentando la crescita degli investimenti e colpendo particolare gli investimenti residenziali.

L’inflazione è destinata a rallentare quest’anno sulla scia del calo dei prezzi dell’energia, dei prezzi di beni industriali, cibo ed eventualmente servizi. Questa tendenza al ribasso è prevista continuare oltre l’orizzonte di previsione. La proiezione dell’aumento salariale per il 2024 sostiene le previsioni di un’inflazione core più elevata