L'intervista

domenica 15 Ottobre, 2023

Il ministro Tajani a Trento. «Rischiamo la terza Guerra mondiale. Israele deve difendersi, ma evitare escalation»

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Ieri, domenica 15 ottobre, il segretario di Forza Italia è stato a Trento: «In Trentino vinceremo, per il partito non è un test. Elezioni europee, alleanza con i Conservatori. Cosa direbbe Antonio Megalizzi? Che bisogna realizzare il suo sogno degli Stati uniti d’Europa»

Due giorni fa è stato in missione nel sud di Israele, dove ha incontrato il suo omologo Eli Cohen, per portare il contributo dell’Italia nell’opera di de-escalation della guerra scatenata dall’attentato terroristico di Hamas: «Israele ha il diritto di difendersi, ma deve esserci una risposta proporzionata». E allo stesso tempo «bisogna lavorare per disinnescare le nuove tensioni nei Balcani e in Africa per evitare una terza guerra mondiale», spiega il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, che oggi pomeriggio (alle 14.30) sarà a Trento, alla Sala della Cooperazione, per la campagna elettorale di Forza Italia. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, Tajani ha preso le redini del partito come segretario nazionale pro tempore. «In Trentino vincerà il centrodestra e Forza Italia crescerà», dice.
Ministro, quale ruolo può ricoprire l’Italia nel conflitto israelo-palestinese?
«L’Italia sta facendo di tutto perché non ci sia un’escalation e un coinvolgimento del Libano. L’Italia può svolgere un ruolo importante, fermo restando il diritto di Israele di difendersi, perché quello che è avvenuto è gravissimo. Chiediamo che ci sia una risposta proporzionata da parte di Israele».
Approva o boccia la possibile invasione di Israele su Gaza?
«Israele deve difendersi e colpire i luoghi da cui partono i missili, con interventi mirati su Hamas. Ieri (venerdì, ndr) mentre stavamo a Tel Aviv stavano partendo decine di razzi».
Su il T di ieri Arturo Marzano, professore di Storia del Medio Oriente all’Università di Pisa, ha detto che l’Italia ha iniziato a perdere peso nei rapporti con i Paesi del Nordafrica e del Medio Oriente quando il governo Berlusconi 2001-2006 si è posto su posizioni filoisraeliane, «privilegiando i rapporti con Washington a quelli con Bruxelles». Cosa ne pensa di questa lettura?
«È una lettura priva di senso che non corrisponde a verità. Berlusconi ha avuto rapporti ottimi con i Paesi arabi e musulmani, vedi la Libia e la Tunisia. Il professore ha la memoria corta».
Il conflitto israelo-palestinese, la guerra ucraino-russa, la tensione sui cieli di Taiwan, quella in Kosovo e nuovi focolai in Africa: siamo dentro a una terza guerra mondiale?
«Mi auguro che non sia così. Bisogna lavorare per disinnescare queste tensioni nuove nei Balcani e in Africa».
Teme un’escalation globale?
«Rischia di esserci. Bisogna fare di tutto per evitarla».
A giugno del prossimo anno ci saranno le elezioni europee. Quale scenario si apre? Teme un’avanzata dei partiti di estrema destra? Si ragiona ad un’alleanza fra Popolari (a cui appartiene Forza Italia), Liberali e Conservatori (a cui appartiene Fratelli d’Italia)?
«I Popolari hanno sempre avuto rapporti con i Conservatori. Quando sono stato eletto presidente del Parlamento europeo la maggioranza era composta da Popolari, Conservatori e Liberali. L’articolazione europea non può essere letta con gli occhiali italiani».
Teme l’avanzata dei partiti estremi?
«Mi auguro che non accada. Mi auguro che vinca il Partito popolare, garante dei valori europei».
Lei era il presidente del Parlamento europeo quando Antonio Megalizzi morì nell’attentato di Strasburgo nel 2018. Oggi cosa penserebbe un giovane idealista come lui?
«Che bisogna continuare a lavorare per gli Stati uniti d’Europa. L’Italia può svolgere un ruolo importante».
Quali sono le aspettative per le elezioni del Trentino?
«Io vedo la vittoria del centrodestra e una Forza Italia in crescita, sia in Trentino che in Alto Adige. Torneremo al governo della regione».
Rappresentano un test per Forza Italia? Dopo la morte di Silvio Berlusconi sono le seconde elezioni regionali (prima ci sono state quelle del Molise).
«È difficile considerarlo un test perché in Trentino e in Alto Adige ci sono molte liste locali e sistemi elettorali diversi».
Come vede la forte competizione interna fra Lega e Fratelli d’Italia? In Trentino è stata particolarmente accesa negli ultimi mesi.
«Durante la campagna elettorale le competizioni sono fisiologiche».
Un’ultima domanda. In Trentino-Alto Adige sono ben evidenti gli effetti dei blocchi austriaci dei tir al Brennero. Quale può essere la soluzione?
«Io mi auguro che l’Austria comprenda la posizione, saggia, dell’Italia. Bisogna trovare una soluzione e l’Austria non deve irrigidirsi».