Politica

domenica 23 Novembre, 2025

Fdi, corsa a due per la presidenza: la sfida è Gerosa contro Zanetti

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Ambrosi fa un passo indietro e si compatta il fronte contro l'assessora provinciale

Alla fine sarà una sfida a due. Al congresso di Fratelli d’Italia, per la conquista della presidenza, correranno l’assessora provinciale Francesca Gerosa e l’ex consigliere comunale di Trento Christian Zanetti. Forfait della deputata Alessandra Ambrosi, che all’ultimo — scadevano ieri a mezzanotte i termini per le candidature — si è ritirata dalla competizione. Uno scontro che non era stato preventivato: tutti credevano, infatti, che si sarebbero sfidate le due «sorelle d’Italia». Zanetti è infatti quello che potrebbe essere definito l’outsider, il candidato che spacca i fronti precostituiti, quello che potrebbe rivelarsi la sorpresa che spariglia le carte e rovescia i pronostici, che fino ad oggi davano per vincente la punta di diamante dei meloniani in Trentino, l’assessora ex vicepresidente che mira alla presidenza del partito e della Provincia di Trento.

Le trattative
Dopo le dimissioni dell’ormai ex presidente provinciale Alessandro Iurlaro, è stata tutta una corsa al tesseramento. Ogni candidato, infatti, deve essere «sponsorizzato» da almeno sessanta iscritti e da sei firme «qualificate», quelle di consiglieri provinciali e comunali o da componenti della direzione nazionale. La prima a muoversi, facendo incetta, è stata Gerosa. Poi si è mossa Ambrosi. E in ultimo Zanetti. Ci sono stati tentativi di abboccamento tra i tre. Ambrosi ha incontrato Gerosa, Gerosa ha sentito Zanetti. E quest’ultimo ha contattato Ambrosi. Il tentativo era la cordata, per escludere ciascuno il contendente. Ma via via emergeva una spaccatura tra chi voleva la continuità, anche nei rapporti con la coalizione — Gerosa — e chi voleva una rottura con il metodo fin qui adottato nei confronti del resto della maggioranza. Insomma, sia Ambrosi che Zanetti volevano che si superasse la tensione continua tra Lega e FdI, con l’obiettivo di una sorta di pacificazione. Che comporta il depotenziamento politico di Gerosa e Urzì. Ora, contro Gerosa, due candidature erano troppe. Ambrosi ha fatto un passo indietro, ma sembra probabile che le sue tessere possano confluire su Zanetti. Contro Gerosa.

Gerosa tenta il cappotto
L’assessora deve quindi giocarsi il tutto per tutto. E si candida. «Nelle scorse ore ho trasmesso alla sede nazionale del Partito la presentazione della mia candidatura. Ho preso questa decisione con spirito di servizio alla mia comunità, sentendomi prima di ogni altra cosa una militante tra i militanti». E rassicura: «Affronto questo congresso con lo spirito di chi vuole costruire con responsabilità un percorso comune di crescita, insieme a chi crede veramente nei nostri valori e nei nostri obiettivi».

Ambrosi si ritira
Come detto, non avrebbe avuto senso dividere il fronte contro Gerosa. Ambrosi, all’ultimo, ha deciso di non candidarsi. «Perché credo che un congresso debba essere un momento di unità. E oggi la scelta più seria è quella che aiuta a mantenere equilibrio, serenità e rispetto all’interno del partito». Ricorda però che «in tre giorni ho raccolto quasi 200 tessere, che non è soltanto un dato: è la prova che c’era la forza, la partecipazione e il consenso anche per vincerlo questo congresso». Come dire: potevo vincere, «ma questa forza ho deciso di non usarla per dividere, ma per costruire».

Zanetti all’arrembaggio
Ora Zanetti è l’unica alternativa alla linea Gerosa-Urzì. Su di lui potrebbero confluire i voti di Ambrosi. Su di lui potrebbero catalizzarsi gli «scontenti», ma anche quelli che vorrebbero una maggiore unitarietà con la coalizione. Se vincesse lui sarebbe un bel problema per il deputato e l’assessora, di fatto i plenipotenziari del partito in Trentino.