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sabato 10 Dicembre, 2022

Dall’intuizione politica a Mario Botta: 20 anni di Mart nelle immagini storiche

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L'architetto ticinese realizzò il progetto definitivo del nuovo museo di Rovereto. La prima pietra venne posata nel 1997. Dopo 5 anni l'inaugurazione

La storia All’inizio, nel 1987, era solo un ente funzionale della Provincia autonoma di Trento. Per arrivare dove è arrivato il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto si è affrancato dai meccanismi lenti della burocrazia pubblica e poi dal Buonconsiglio, di cui era una costola, per guadagnarsi l’attuale sede roveretana ad opera dell’archistar Mario Botta. Ci sono voluti anni di lavoro dietro le quinte, umile, da parte dei primi visionari, Gabriella Belli in testa, per legittimare quell’idea di museo per il tempo rivoluzionaria, come di rottura è la sede ricavata nel contesto urbano di Rovereto da Botta e Andreolli, che festeggia i vent’anni. Nato con la vocazione di un’agorà contemporanea, con una piazza invece di un portone d’ingresso, e l’aspirazione, difficile e ambiziosa, di parlare della meno pop delle arti, quella contemporanea, il Mart è diventato grande guadagnandosi il ruolo di simbolo della città della Quercia.