Allevatori in crisi

martedì 15 Novembre, 2022

Costi esplosi, a rischio le stalle di Levico

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Le strutture sono circa venti e si teme per la loro sopravvivenza. Cristian Cetto (Coldiretti): «Sarà difficilissimo uscire fuori da questo momento. Chi vuole fare investimenti sulla ricerca rinuncia visto che sono cresciuti i costi delle farine e dei mangimi»

Nessuno degli imprenditori agricoli di Levico Terme è voluto mancare domenica scorsa alla Giornata del Ringraziamento, tornata in grande stile dopo lo stop a causa della pandemia. Il sindaco del centro termale, Gianni Beretta, in rappresentanza delle autorità locali ha seguito con tutti gli agricoltori, veri custodi del territorio e delle tradizioni, la santa messa nella Chiesa del SS. Redentore e poi si è intrattenuto con loro in piazza durante la tradizionale benedizione delle macchine agricole. «La tradizione si è rinnovata dopo che la pandemia aveva impedito di poterla celebrare – ha detto il primo cittadino –. Il momento sappiamo tutti che è difficile e l’amministrazione comunale è vicina agli imprenditori agricoli levicensi». Gioia a metà, dunque, per la festa del Ringraziamento visto che si è udito forte il grido dall’allarme lanciato da tutti i rappresentanti del comparto agricolo levicense in gravi difficoltà per l’aumento dei costi. Preoccupazione anche per la spinta che arriva da Bruxelles di sostenere le start up che lavorano alla produzione del latte da cellule fermentate, sistema che incoraggia i prodotti delle multinazionali a base di integratori chimici e vegetali. «È un periodo difficile quello che stiamo vivendo – ha sottolineato Ferruccio Cetto, titolare della Malga Masi situata sulla montagna di Levico – e siamo tutti preoccupati. Con il prezzo delle materie prime schizzato in alto, il mercato è in crisi e il futuro è gravido di incertezze». Marco Martinelli, allevatore e consigliere comunale, teme la chiusura delle stalle del territorio comunale di Levico, che si estende anche sull’Altopiano di Vezzena. CrUna ventina di strutture, la metà in forte difficoltà: «Per produrre i nostri prodotti, l’energia è fondamentale e con i costi così alle stelle è impossibile andare avanti. Tante stalle a Levico sono a rischio e c’è chi pensa di venderla prima di chiudere. I sindacati di categoria sono al lavoro ma è difficile che si risolva tutto in breve tempo visto che il problema riguarda tutto il Trentino». Cristian Cetto, presidente della sezione di Levico della Coldiretti, non è per nulla ottimista: «Sarà difficilissimo uscire fuori da questo momento per certi versi drammatico. Chi vuole fare investimenti sulla ricerca vi rinuncia visto che sono cresciuti i costi delle farine e dei mangimi. L’aumento del latte non arricchisce gli allevatori ma almeno consente loro di coprire le spese e pagare le salatissime bollette. Il calo dei prezzi probabilmente arriverà tra non meno di due anni, ma nel frattempo le stalle chiuderanno e molti imprenditori rimarranno a spasso. Per adesso stringiamo i denti per garantire sulle tavole dei consumatori i prodotti sani e di eccellenza di Levico frutto del nostro lavoro, di sacrificio ma anche di tanta, tanta passione. Stiamo facendo i salti mortali per garantire continuità, salvaguardia e valorizzazione delle nostre produzioni». Tra gli agricoltori di Levico c’è però chi, nonostante l’aumento dei costi, in controtendenza, ha avviato un’attività. È il caso del giovanissimo imprenditore Luca Vettorazzi, titolare della Malga Biscotto, situata sull’altopiano di Vezzena. Una passione, la sua, che non teme la crisi: «Io punto su innovazione e tecnologia in agricoltura e vado avanti anche se so bene che il momento è difficile per l’intero comparto ma non mollo e sono fiducioso per il futuro».