La polemica
sabato 9 Agosto, 2025
Claudio Cia su Gaza: «Accusare Israele di genocidio è una provocazione politica e una forzatura»
di Sara Alouani
Dura la reazione di Cub: «Dopo Salvini anche lui vuole un premio come amico di Israele?»

«Accusare Israele di genocidio nei confronti della popolazione palestinese di Gaza è una forzatura linguistica e una provocazione politica». Con queste parole il consigliere Provinciale Claudio Cia (Misto) inizia il suo lungo ragionamento sul conflitto in Medioriente pubblicato sul suo blog online. Secondo il consigliere la parola genocidio «è una distorsione storica e giuridica che rischia di banalizzare il significato stesso di quella parola» e specifica che proprio «dietro l’accusa di genocidio non vi è la ricerca della verità o della giustizia, ma un disegno politico volto a delegittimare il diritto stesso di Israele a esistere».
L’utilizzo della parola genocidio, secondo Cia, «contribuisce ad alimentare un clima di crescente ostilità. L’ebreo è tornato ad essere un bersaglio visibile, riconoscibile, esposto. L’antisemitismo, che molti ritenevano consegnato alla storia, ha trovato nuove parole d’odio, nuovi slogan, nuove piazze. Non è un caso se, anche in Europa, nelle nostre strade, nelle università, nelle scuole, si moltiplicano episodi di esclusione, aggressività e intolleranza verso chi è ebreo, verso chi è associato allo Stato di Israele, o anche solo verso chi non si allinea alla narrazione oggi dominante».
Dura la reazione di Cub Trento che risponde al consigliere con un comunicato ironicamente intitolato «Dopo Salvini anche Cia vuole un premio come amico di Israele?».
E sottolinea come l’accusa di antisemitismo, rivolta a chi definisce quello in atto a Gaza un genocidio, sia infondata. Anzi, «la risposta migliore – si legge – l’hanno data nel giugno scorso i mille ebrei che hanno animato a Vienna il primo congresso ebraico antisionista».
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