il funerale
domenica 27 Aprile, 2025
Castello di Fiemme, folla per l’addio a Leone Bosin: fu pilastro del volontariato nella valle
di Francesco Morandini
Imprenditore nel settore degli imballaggi in legno ha dedicato la sua vita al sociale, oltre all’azienda che ha gestito con grande attenzione anche ai diritti dei lavoratori
Grande folla ieri ai funerali di Leone Bosin di Castello di Fiemme, scomparso all’età di 94 anni. Una figura conosciutissima e stimata in tutta la comunità. Imprenditore nel settore degli imballaggi in legno ha dedicato la sua vita al sociale, oltre all’azienda che ha gestito con grande attenzione anche ai diritti dei lavoratori. Leone Bosin è stato un’icona per Castello e la valle nel settore del volontariato.
Chi lo ricorda, come Carlo Dellasega, che lo ha conosciuto da vicino quand’era vicepresidente della Cassa rurale della bassa val di Fiemme, e che lo ha celebrato anche nel corso della cerimonia funebre, parla di un uomo tutto proiettato sul sociale. È stato per decenni membro e comandante dei Vigili del Fuoco, una delegazione del quali è intervenuta per tracciare la storia e l’impegno del comandante Leone. È stato anche assessore comunale e molto si è dedicato alla scuola materna equiparata quando non c’erano ancora i finanziamenti provinciali, ed era gestita dalle suore e che – sottolinea Dellasega – dovevano procacciarsi i fondi per farla sopravvivere. Un presidente con la pala – ricorda – perché le suore, quando nevicava, chiamavano lui che correva a spalare lasciando la sua azienda. Un grande impegno l’ha profuso nella Cassa rurale di Castello e della bassa val di Fiemme di cui è stato prima consigliere e poi presidente.
Toccanti le parole di don Albino che ha sottolineato l’impegno, la bontà e la disponibilità di Leone Bosin, un pilastro della comunità.
Leone Bosin lascia la moglie Costanza, i figli Marco e Paola e i nipoti Silvia e Andrea con la piccola Emily.
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