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martedì 26 Marzo, 2024

Caso Assange: da Wikileaks al rischio estradizione, le tappe della saga legale

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Il giornalista australiano, 52 anni, è chiamato a rispondere negli Usa della pubblicazione di un'enorme quantità di documenti riservati da parte di Wikileaks, organizzazione da lui co-fondata

Va avanti da oltre 10 anni la battaglia legale di Julian Assange nel tentativo di evitare l’estradizione negli Stati Uniti. Il giornalista australiano, 52 anni, è chiamato a rispondere negli Usa della pubblicazione di un’enorme quantità di documenti riservati da parte di Wikileaks, organizzazione da lui co-fondata. Dopo avere trascorso 7 anni in auto-esilio nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dal 2019 è detenuto in un carcere di massima sicurezza nella capitale britannica. Due giudici dell’Alta Corte di Londra hanno stabilito oggi che Assange non può essere estradato negli Usa per accuse di spionaggio a meno che Washington non garantisca che non rischierà la pena di morte, una decisione che potrebbe consentire al fondatore di Wikileaks la possibilità di un nuovo appello contro l’estradizione a meno che entro 3 settimane le autorità Usa non forniscano le rassicurazioni ritenute necessarie. Di seguito le tappe principali della saga legale di Assange.

2006: Assange fonda WikiLeaks in Australia. Il gruppo inizia a pubblicare documenti sensibili o classificati.

2010: In una serie di post, WikiLeaks pubblica quasi mezzo milione di documenti relativi alle guerre Usa in Iraq e Afghanistan.

AGOSTO 2010: In Svezia i procuratori emettono un mandato d’arresto per Assange sulla base di accuse di stupro da parte di una donna e di molestie da parte di un’altra. Il mandato viene ritirato poco dopo, in quanto i pubblici ministeri hanno dichiarato l’insufficienza di prove per l’accusa di stupro. Assange nega le accuse.

SETTEMBRE 2010: Riaperta l’indagine per stupro in Svezia. Assange lascia il Paese per il Regno Unito.

NOVEMBRE 2010: La polizia svedese emette un mandato d’arresto internazionale per Assange.

DICEMBRE 2010: Assange si consegna alla polizia di Londra e viene trattenuto in attesa dell’udienza per l’estradizione. L’Alta Corte concede ad Assange la libertà su cauzione.

FEBBRAIO 2011: Un tribunale distrettuale britannico stabilisce che Assange deve essere estradato in Svezia.

GIUGNO 2012: Assange entra nell’ambasciata dell’Ecuador nel centro di Londra chiedendovi asilo il 19 giugno, dopo che i suoi tentativi di fare ricorso contro la sentenza di estradizione sono falliti. La polizia lo sorveglia 24 ore su 24 per arrestarlo se dovesse uscire.

AGOSTO 2012: Assange ottiene asilo politico dall’Ecuador, ai tempi sotto la presidenza di Rafael Correa.

LUGLIO 2014: Assange perde il tentativo di ottenere la cancellazione del mandato d’arresto da parte della Svezia. Un giudice di Stoccolma conferma il mandato d’arresto per reati sessuali contro due donne.

MARZO 2015: I procuratori svedesi chiedono di interrogare Assange presso l’ambasciata dell’Ecuador.

AGOSTO 2015: I procuratori svedesi abbandonano le indagini su alcune accuse contro Assange a causa della prescrizione; rimane attiva un’indagine su un’accusa di stupro.

OTTOBRE 2015: La polizia di Londra cessa di sorvegliare 24 ore su 24 l’ambasciata ecuadoriana, ma dichiara che arresterà Assange se lascerà la sede diplomatica, ponendo fine a un’operazione di polizia durata 3 anni e che si stima sia costata milioni.

FEBBRAIO 2016: Il Gruppo di lavoro dell’Onu sulla detenzione arbitraria dichiara che Assange è stato detenuto illegalmente e raccomanda che venga immediatamente liberato e risarcito. Il Regno Unito definisce la conclusione “francamente ridicola”.

SETTEMBRE 2018: Il nuovo presidente dell’Ecuador, Lenin Moreno, afferma che il suo Paese e il Regno Unito stanno lavorando a una soluzione legale per consentire ad Assange di lasciare l’ambasciata.

OTTOBRE 2018: Assange chiede un’ingiunzione del tribunale per spingere l’Ecuador a fornirgli i diritti fondamentali che, secondo lui, il Paese ha accettato di garantirgli quando gli ha concesso l’asilo.

NOVEMBRE 2018: Un ricercatore scopre un documento del tribunale Usa che sembra rivelare inavvertitamente l’esistenza di un caso penale a carico di Assange. Nessun dettaglio viene confermato.

APRILE 2019: Il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno punta il dito contro WikiLeaks per le accuse di corruzione emerse a suo carico; il governo dell’Ecuador ritira lo status di rifugiato ad Assange. La polizia di Londra arresta Assange presso l’ambasciata dell’Ecuador con l’accusa di aver violato le condizioni di libertà su cauzione nel 2012.

MAGGIO 2019: Assange viene condannato a 50 settimane di carcere per aver saltato la cauzione nel 2012.

– MAGGIO 2019: Il governo Usa incrimina Assange con 18 capi d’accusa per la pubblicazione di documenti riservati da parte di WikiLeaks. I pubblici ministeri affermano che ha cospirato con l’analista dei servizi segreti dell’esercito Usa Chelsea Manning per entrare in un computer del Pentagono e rilasciare cabli diplomatici segreti e file militari sulle guerre in Iraq e Afghanistan.

NOVEMBRE 2019: il procuratore svedese archivia l’indagine per stupro.

MAGGIO 2020: L’udienza per l’estradizione di Assange viene ritardata durante la pandemia di Covid-19.

GIUGNO 2020: Gli Stati Uniti presentano un nuovo atto d’accusa contro Assange che, secondo i procuratori, sottolinea gli sforzi di Assange per procurarsi e divulgare informazioni classificate.

GENNAIO 2021: Un giudice britannico stabilisce che Assange non può essere estradato negli Stati Uniti perché potrebbe suicidarsi se detenuto nelle dure condizioni carcerarie americane.

LUGLIO 2021: L’Alta Corte britannica concede al governo degli Stati Uniti il permesso di appellarsi contro la sentenza del tribunale di primo grado che blocca l’estradizione di Assange.

DICEMBRE 2021: L’Alta Corte britannica stabilisce che le rassicurazioni degli Stati Uniti sulla detenzione di Assange sono sufficienti a garantirne un trattamento umano.

MARZO 2022: La più alta Corte britannica rifiuta di concedere ad Assange il permesso di fare ricorso contro la sua estradizione.

GIUGNO 2022: Il governo britannico ordina l’estradizione di Assange negli Stati Uniti. Assange ricorre in appello.

20 FEBBRAIO 2024: Gli avvocati di Assange lanciano un ultimo tentativo legale presso l’Alta Corte di Londra per fermare la sua estradizione.

26 MARZO 2024: Due giudici dell’Alta Corte di Londra danno alle autorità Usa 3 settimane per presentare garanzie sulla sorte di Assange prima di decidere se garantiranno al giornalista un nuovo ricorso contro la sua estradizione. In particolare, le garanzie richieste agli Usa dovrebbero includere che Assange non rischierà la pena di morte.