cronaca

venerdì 21 Novembre, 2025

Attenzione alla truffe del finto carabiniere: ora le chiamate provengono da un Comando di zona o dalla banca di riferimento

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Nuova tecnica molto più fine e insidiosa: si tratta di spoofing ovvero di una manomissione del cosiddetto caller ID

Continuano a registrarsi le truffe del “finto Carabiniere”, ma con una nuova tecnica molto più fine e insidiosa.

I truffatori, senza ormai doversi neanche avvalere di emissari da esporre in prima persona al rischio di essere arrestati, hanno messo in campo un sistema ancora più efficace e proditorio, infatti, inviano sms alle utenze telefoniche di ignari e sconosciuti malcapitati, i quali vengono allertati da un finto avviso di movimentazioni sospette sui propri conto correnti, oppure di acquisti anomali con le rispettive carte di credito e invitati a mettersi subito in contatto con un numero di cellulare asseritamente attribuito al centro antifrode della banca, a quel numero risponderà un complice che acquisirà artificiosamente dalla stessa vittima determinate informazioni, ad esempio: filiale della banca ove è acceso il c/c; nome e cognome e luogo di residenza, necessarie per rendere ancora più credibile il raggiro, perché solo dopo aver acquisito questi dati, il truffatore all’altro capo della cornetta rimanderà la vittima alle  indicazioni che saranno successivamente fornite da un fantomatico appartenente alle forze dell’ordine, oppure responsabile della filiale bancaria o centro antifrode, che da lì a poco la ricontatterà sulla medesima utenza.

La eccezionalità di questa nuova tecnica sta nel fatto che la successiva chiamata proverrà da un numero di telefono effettivamente riconducibile al comando dei carabinieri del luogo, oppure alla filiale bancaria di riferimento, ma si tratta di spoofing ovverosia di una manomissione del cosiddetto caller ID (identificativo del chiamante). Di fatto i frodatori modificano i numeri utilizzati rendendoli visibili con il nominativo/numero di un’altra persona o istituto (ad esempio quello della Stazione dei Carabinieri del luogo di residenza precedentemente comunicato dalla stessa vittima) ciò induce il malcapitato a pensare di  parlare effettivamente con un carabiniere, che gli spiegherà che si stanno svolgendo indagini sulla banca e che sarà necessario mettere al sicuro il proprio denaro effettuando dei bonifici “rigorosamente” istantanei (perché non più annullabili) su conto correnti intestati a persone fisiche sconosciute.

Nel caso in cui la vittima non disponga di e-banking per effettuare operazioni on-line, la si induce a recarsi al più presto presso la propria filiale, senza mai interrompere la conversazione e intimandole di non riferire a nessuno le ragioni di tali operazioni essendoci attività di indagini in corso, sulle quali è necessario mantenere il massimo riserbo.

In questi casi è fondamentale non farsi prendere dal panico e riflettere sul fatto che per alcun motivo i Carabinieri sono autorizzati a suggerire/intimare a qualcuno di effettuare bonifici, tra l’altro ad ignote persone, per finalità investigative, in questi casi il consiglio più utile è quello di interrompere la conversazione e poi contattare il 112 a cui riferire l’accaduto.