Il lutto

domenica 10 Marzo, 2024

Addio a Giorgio Paolino, «uomo onesto», ex assessore a Trento e dirigente provinciale

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L’ex deputato dc: «Aveva in sé una altissima rettitudine. Era un vero amico»

«Un siciliano innamorato del Trentino». Questo le parole commosse di Luciano Azzolini, che ora diventano un affettuoso epitaffio che sintetizza la vita di Giorgio Paolino, morto ieri improvvisamente all’età di 75 anni. L’ex deputato ricorda «l’amico carissimo»: «Ci siamo visti mercoledì mattina in piazza Fiera, il nostro era un rapporto costante. Un amico di lunga data — ribadisce Azzolini — con sui parlavo di politica, ma non solo». E ne tesse la figura: «Una persona di grande rettitudine, come ne ho conosciute poche nella vita. Grande intelligenza, grande professionalità». E si emoziona al suo ricordo: «Se ne va parte della mia storia, della nostra storia». Anche politica. Perché Giorgio Paolino era come Azzolini un ex democristiano, militante della sinistra Dc, assessore delle giunte Dellai in Comune a Trento.
Era arrivato in Trentino dalla Sicilia subito dopo la maturità per frequentare Sociologia, dove si laureò con il massimo dei voti. E rimase in Trentino, accettando subito un incarico come segretario comunale a Fai della Paganella. Un anno, poco più, poi vinse un concorso per entrare in Provincia, dove percorse il lungo cursus honorum arrivando al vertice come dirigente generale del dipartimento Sanità e Politiche sociali. Per anni è stato anche segretario generale del Tar, poi commissario straordinario del Comune di Cles, e prima di Pinzolo, finendo poi alla presidenza del Consorzio servizi territoriale del Noce. «Un uomo delle istituzioni», commenta Azzolini.
Politicamente, sempre attivo: «Sempre impegnato, sempre presente, mostrando grandi capacità di approfondimento dei problemi». E politicamente vicino a Dellai: «Con lui c’era un rapporto molto stretto — ricorda Azzolini — ai tempi di Dellai sindaco. Lo affiancò in giunta, sempre con le deleghe alla sanità e alle politiche sociali». Nel 1998 il tentativo del salto in Consiglio provinciale: «Ma poi per dinamiche interne al partito non se ne fece niente». Non per questo rinunciò all’impegno, fondando proprio con Azzolini e Gianni Benedetti l’esperienza di «nuovevie». Oltre alla politica, il volontariato. È stato uno dei fondatori del Centro trentino di solidarietà: «Era nel consiglio di amministrazione, e in quel ruolo ha portato avanti tante iniziative legate sopratutto alla dipendenza da sostanze. Il suo apporto — dice Azzolini — è stato preziosissimo».
Luciano Azzolini, dopo aver raccontato la sua vita, ricorda il suo rapporto con lui: «Eravamo amici per davvero, una frequentazione pressoché quotidiana. Giorgio era una persona che pur arrivando dalla Sicilia ha amato profondamente questa nostra terra. Amava il Trentino più di tanti trentini, una dedizione incredibile, una capacità di comprendere le dinamiche locali sorprendente. Un attaccamento al Trentino straordinario, una terra che aveva adottato come sua».
Lascia la moglie e due figlie. «E i suoi nipoti di cui parlava sempre. Era legatissimo a loro — conclude il suo ricordo Azzolini — e a tutta la sua famiglia. Diceva che dopo tanti anni di lavoro e di politica si sentiva in dovere di restituire ai suoi cari il tempo perduto». Che ora è finito: «Ma la sua vita è stata piena di successi e di gratificazioni. Una persona che non sarà dimenticata».