Verde pubblico

lunedì 11 Marzo, 2024

A Trento ci sono 18 alberi monumentali. Il più vecchio è il Platano di via Santa Croce, messo a dimora nel 1835

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Il Cedro del parco Gocciadoro è stato piantato nel 1861, anno dell’Unità d’Italia. La palma della maestosità va al filare sul Lungadige Sanseverino: alcuni esemplari hanno la circonferenza del fusto superiore ai 600 cm e superano i 30 metri di altezza

Ad oggi sul territorio della Comune di Trento sono 18 gli alberi (o filari) che sono stati dichiarati monumentali. Tra questi, 5 sono stati identificati e schedati nel 2017 come il faggio nel prato di malga Brigolina a Candriai o come la Sequoia gigante a Povo nell’Istituto delle Orsoline (ex villa Thun). Gli altri 13 esemplari sono stati inseriti nell’elenco Ami (Alberi monumentali d’Italia) lo scorso anno grazie a un progetto di tirocinio con l’Università di Trento. La maggior parte di essi si trovano in ambito cittadino. Non si tratta solo di esemplari singoli come il Pioppo nero in Largo Pigarelli, ma anche di viali alberati come il filare che costeggia tutto il Lungadige Sanseverino piantumato in seguito alla rettifica del fiume Adige.

L’esemplare più antico, che ha assistito a quasi due secoli di storia trentina, è il Platano messo a dimora nel 1835 in via Santa Croce: a quel tempo segnava l’inizio del viale Al Fersina, nome assegnato all’attuale Corso Tre Novembre. Un altro esemplare molto vecchio, che pure ha un significato storico importante, è il Cedro del parco di Gocciadoro, messo a dimora in occasione dell’Unità d’Italia nel 1861 da Pietro Bernardelli.

Gli esemplari più maestosi sono senza dubbio i Platani del filare sul Lungadige Sanseverino: alcuni hanno la circonferenza del fusto superiore ai 600 cm e superano i 30 metri di altezza. La pianta più alta è il Liriodendro al parco Gocciadoro (candidato a diventare monumentale) con ben 35 metri di altezza.

Ecco di seguito i grandi alberi già inseriti nell’elenco: al parco Gocciadoro in via Gmeiner un Cedro dell’Himalaya, in Lungadige il filare di Platani ibridi, a Cortesano vicino alla chiesa di Sant’Antonio un Bagolaro, a Maderno in via dei Bergamini un Tiglio nostrano, in largo Pigarelli un Pioppo nero, in via San Francesco un Platano ibrido, in via Santa Croce un Platano ibrido, in via Madruzzo al liceo Da Vinci un Cedro dell’Himalaya, a Villazzano in via Ferrandi (Villa O’ Santissima) una Sequoia gigante, tra via Romagnosi e via Torre Verde un Platano ibrido, alla Vela in via alla Scala (villa De Lorenzi) un Cedro del Libano, in via Vannetti vicino al Palazzo Pat un Platano ibrido, a Sardagna sulla strada provinciale 85 un Castagno europeo, a Povo in piazza Manci 15 una Sequoia gigante, a passo del Cimirlo un Ciliegio selvatico, a Malga Brigolina un Faggio, a Povo una Sequoia gigante, a Maderno un Ippocastano.

Altri 10 esemplari di alberi singoli e o in gruppo sono candidati a diventare alberi monumentali per il loro particolare pregio paesaggistico, naturalistico, storico e culturale oltre che per l’età e le dimensioni ragguardevoli: al Parco di Gocciadoro un Albero dei tulipani, alla Badia di San Lorenzo un Albero dei tulipani, in Piazza Dante-via Vannetti un Olmo montano, a Villa De Mersi un Cipresso comune, nell’area tra le sponde di Adige e Adigetto e via Roberto Da Sanseverino due esemplari di Pioppo nero, in piazzale Alcide De Gasperi – Piazza Venezia due Cedri dell’Himalaya, al Giardino di Maso Ginocchio un Olmo campestre, al Cavalcavia di San Lorenzo un Carpino nero.

Il censimento delle piante presenti nelle aree verdi comunali di Trento, avviato nel 2016 (al momento conta circa 18.400 esemplari), permette di individuare sulla cartografia il punto dove sono collocati gli alberi. A ognuno è stato apposto un cartellino con un numero identificativo: a quel numero corrisponde una scheda che ne registra il nome della specie, i caratteri dimensionali ed eventuali particolarità. Con il prossimo aggiornamento dati, tra le informazioni disponibili verrà inserita anche l’eventuale informazione sul valore monumentale. Questi dati sono visibili sul portale della cartografia comunale consultabile al link: https://gis.comune.trento.it/mobile/tn/?verde: ingrandendo la foto aerea della città, sui singoli alberi compare il nome della specie, cliccando il punto albero è possibile consultare la relativa scheda.

L’iniziativa di individuare e valorizzare gli alberi di particolare pregio distribuiti sul territorio di Trento era già stata avviata nel 2016 con la pubblicazione “Alberi maestri nella città e nel territorio di Trento”. Grazie alla collaborazione tra il Comune di Trento e il Muse – Museo delle Scienze, con l’attivazione di borse di studio per giovani laureati, era stato possibile il censimento e la catalogazione delle circa 300 piante più importanti presenti sul territorio comunale. In quelle pagine erano stati presentati 124 esemplari: i monumenti vegetali “maestri”, che, singoli o in filari e presenti in 37 luoghi differenti, si sono fatti riconoscere per le loro caratteristiche particolari. Mauro Lando ne ha raccontato le vicende, tracciando così una sorta di storia dei luoghi vista con l’occhio del mondo vegetale. Alessandro Gadotti ne ha rappresentato l’essenza attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica.

La legge numero 10 del 2013 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani con il relativo decreto attuativo Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento) ha come principale scopo la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali presenti sul territorio. La legge definisce le modalità di identificazione delle piante di particolare pregio stabilendo che i Comuni devono provvedere a fare il censimento degli alberi monumentali ricadenti nel territorio di loro competenza, trasmettendone i risultati alle Regioni, le quali, dopo aver valutato le proposte comunali, redigono un elenco regionale da trasmettere al Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste). Gli elenchi regionali vengono poi raccolti in un unico elenco nazionale degli alberi monumentali che viene costantemente aggiornato.