Val di Non

domenica 9 Novembre, 2025

A Cles torna a splendere la statua di San Giovanni Nepomuceno: ha ritrovato gambe e braccia

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Festa grande davanti alla chiesa: la firma è dell'artista David Gasser

Un momento importante per la comunità di Cles, la sua storia e la sua identità, la sua arte e la sua fede. Si tratta dell’inaugurazione della statua in marmo di san Giovanni Nepomuceno, da oggi svettante come un tempo nel sagrato dell’Assunta, la parrocchiale di Cles.

«Sono stati giorni intensi di celebrazioni – introduce la sindaca di Cles Stella Menapace – venerdì con l’inaugurazione del nuovo cinema-teatro e oggi con la rinnovata statua. Giorni pieni di ricordi e nostalgia, ma allo stesso tempo carichi di novità e orgoglio». Come ricorda la sindaca, è dalla scorsa giunta – del quale lei stessa faceva parte – che si è materialmente iniziato il lavoro di restauro da un lato e di allargamento del sagrato dall’altro, utile per dare un ruolo più pedonale e “da piazza” al sagrato stesso. Quello che un tempo era solo l’incrocio, alla destra della chiesa parrocchiale, tra via Madruzzo (che sale verso il Doss di Pez) e via Romana (verso la fontana di Pez) oggi prende anche un senso di piazza, di devozione e ritrovo, ma ancor più di attrazione turistica-culturale con la nuovissima presenza del Nepomuceno, che si inserisce nel corposo elenco di opere e luoghi d’interesse che in Val di Non chiamano ogni anno moltissimi turisti. Oggi anche Cles ha di nuovo la sua statua identitaria. L’assessore ai lavori pubblici – già dalla scorsa legislatura – Aldo Dalpiaz, dichiara: «Essere assessore di questo comune mi fà sempre più riempire d’orgoglio. Dobbiamo ringraziare le due famiglie che hanno custodito la statua dal 1948 fino al restauro degli ultimi 3 anni. All’inizio io pensavo che il Nepomuceno non si sarebbe potuto rimettere in sesto, ma poi tutta la giunta ha ascoltato l’allora sindaco Mucchi e il progetto si è realizzato, è lui quello da ringraziare».

Il marmo infatti era in pessime condizioni, mancavano testa, mani e croce, tutto dovuto al famoso incidente del camion in manovra nel 1948 nel lato nord della chiesa – opposto all’attuale collocazione della statua – dove ormai passa una strada ben più trafficata anche dai mezzi pubblici, che porta infatti alla stazione della Trento-Malè tramite la galleria, ecco il perchè della nuova collocazione. Ecco che quindi prende parola, in qualità di architetto e iniziatore dell’operazione di ripristino della statua, l’ex-sindaco Ruggero Mucchi: «Io ho solamente ascoltato la popolazione, già dalle corrispondenze del ‘48 prima e dalle richieste negli anni ‘90 poi, quando ero vice-presidente nella Pro-cultura, si chiamava a gran voce il ritorno del Nepomuceno, percepito da sempre come figura identitaria della comunità di Cles.» Mucchi racconta di come sia stato un percorso lungo e complesso, partito più di 10 anni fa, con l’inizio dei lavori nel 2022.

«La soprintendenza dei beni culturali inizialmente aveva pensato ad una musealizzazione – spiega Mucchi – ma noi abbiamo spinto per riaverla nel sagrato». La storia del martirio del Santo Giovanni Nepomuceno – cioè proveniente da Nepomuk in Boemia – si svolge a Praga dove era parroco della Cattedrale della città, nonché confessore della regina. Il re obbligò il parroco Giovanni a rivelargli i peccati di sua moglie, ma il prete mantenne sempre il segreto confessionale fino a farsi martirizzare, trascinato dai cavalli in giro per la Praga e poi gettato da un ponte sul fiume Moldava. Diventa quindi il santo protettore dei corsi d’acqua e dei ponti. Conclude Mucchi: «Questo santo ci può ancora ricordare di come sia nobile proteggersi dalle maldicenze, che un tempo riversavano sulla regina a Praga e che oggi sono più che attuali con l’arrivo dei social. Sono attuali purtroppo anche le disgrazie sui ponti della nostra valle e mi auguro che il santo possa essere vicino a chi si trova in difficoltà tali da pensare di svolgere questi estremi gesti, che mi hanno straziato anche negli anni da sindaco. Prego per loro.» In questo tema si inserisce anche il parroco di Cles Don Renzo Zeni che durante la benedizione della rinnovata statua, pronuncia: «Che questa decisione del comune di innalzare nuovamente il Nepomuceno possa giovare molti.» A trasmettere emozione è stato anche il “nuovo padre” dell’opera e cioè l’artista David Gasser, lo scultore che ha avuto per molto tempo nel suo laboratorio in Alto Adige la statua e che l’ha consegnata qualche giorno fà sotto un rossissimo telo, che l’ha coperta fino all’inaugurazione di questa mattina dopo la messa: «La prima volta che l’ho vista era manchevole della testa, delle mani e perfino della croce – poi scherzando – mancava tutto! Ho dedicato molto tempo solo per ragionare su come doveva risultare l’opera finita, basandomi certamente sulle indicazioni e gli studi della soprintendenza, ma poi concentrandomi sull’unica foto originale restata dell’opera. Ora penso che abbia davvero il valore che una statua di questa età e importanza debba avere e sono grato di aver ricevuto questo incarico.»