La convention
domenica 9 Novembre, 2025
A Bolzano il festival delle case vacanza. «Gli affitti brevi? Siamo demonizzati, ma i numeri crescono»
di Simone Casciano
In Alto Adige crescono host e ricavi, Murano: «Qui accoglienza famigliare e locale»
Un mercato solido e in crescita. Questa la fotografia del mondo degli affitti turistici che arriva dal Festival delle case vacanze organizzato a Bolzano da Holidu. I dati rallegrano i proprietari, gli host, arrivati per la convention, un’occasione per aggiornarsi, ma anche per fare conoscenza.
Il settore degli affitti turistici in Alto Adige si consolida, rappresentando ormai il 42% dei posti letto totali, con 110.190 unità fuori dal segmento alberghiero su un totale di 259.859. Lo rivelano i dati diffusi in occasione del Festival degli affitti turistici organizzato da Holidu a Bolzano.
Ben l’81% degli host altoatesini si è dichiarato soddisfatto per le prenotazioni estive 2025 e un totale dell’86% prevede un volume di prenotazioni stabile o in aumento per l’autunno/inverno.
I trend emersi vedono una durata media del soggiorno salire a 4,8 giorni (erano 4,5 nel 2024) e la flessibilità come fattore chiave, con solo il 25% degli arrivi concentrati al sabato.
Il comparto non alberghiero conta 8.594 strutture, di cui 4.448 alloggi privati, in lieve crescita (+0,89%) rispetto al 2024. Qui la parola d’ordine sono ricavi e il tema della crisi abitativa resta fuori dalla porta, anche se il dibattito sulla regolamentazione resta acceso.
Roland Buratti, presidente di Apt Bolzano, trova che «l’affitto turistico breve è demonizzato. È diventato il capro espiatorio di tutti i mali», in particolare del caro affitti, ma anche gli albergatori «in Alto Adige lo vedono come il fumo negli occhi. A livello di numeri penso che la situazione ormai si sia stabilizzata».
Sui cambiamenti normativi e sull’evoluzione del mercato degli affitti turistici in Italia è intervenuto Paolo Murano, Manager di Holidu per il Nord Italia.
«Abbiamo aperto il nuovo ufficio di Verona perché iniziavamo ad avere troppe strutture da gestire. Quindi così Bolzano si concentra sull’Alto Adige e Verona segue Garda, riviera veneta, Trentino e Cortina», ha spiegato Murano.
Il manager sottolinea come l’espansione non riguardi solo il numero di strutture, ma anche la loro distribuzione e che i ricavi hanno continuato a crescere. «Vediamo che crescono i ricavi anche per singola struttura, in tutte le aree».
Sul fronte fiscale, il 2025 è stato un anno complesso per gli host. «Oltre al Cin, l’altra grande novità è stata la tassazione: non solo che ora dal secondo appartamento in poi cresce, ma che siamo direttamente noi portali, come sostituti d’imposta, a trattenerla. Noi siamo stati tra i primi a metterci in regola, molto prima di altri portali anche più grandi», ha raccontato Murano.
Ha poi descritto il profilo tipico degli host e le peculiarità del Nord Italia: «A livello di macronumeri noi abbiamo un rapporto di 1 a 3, ogni host ha circa tre appartamenti».
In Alto Adige, secondo il manager, emerge un modello di gestione diretto e familiare: «Quasi nessuno demanda la gestione del proprio appartamento a terzi, sono tutti host proprietari in loco che si occupano del check in e check out e sono a contatto con i clienti. È una cosa molto diversa dal resto d’Italia. È bello vedere che qui è un’attività a conduzione familiare».