Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

lunedì 20 Marzo, 2023

Le parole di Segre per la Giornata della memoria e dell’impegno: «Leggere i nomi delle vittime in mare assieme a quelle della mafia»

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Per il 21 marzo la senatrice a vita scrive una lettera a don Luigi Ciotti e ai familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata

«La recente strage di migranti consumatasi nel mare di Cutro ci ripropone in tutta la sua drammaticità una questione epocale ovvero la mancanza di serie politiche di salvataggio e accoglienza di migliaia di persone che fuggono dalla guerra e dalla fame. Se ci fate caso le nostre traiettorie si incrociano nel nome della memoria e dell’impegno. Io come una delle ultime testimoni di qualcosa di inaudito come la Shoah, voi con l’impegno da sempre contro la mafia, tutti noi a testimoniare e denunciare lo scandalo di uomini e donne, bambine e bambini costretti alla morte in mare per criminale sordità e insensibilità. Bisogna fare di più, molto di più. In Italia, in Europa, nel mondo». È una passaggio del testo del messaggio della senatrice a vita Liliana Segre inviato a don Luigi Ciotti e ai familiari delle vittime innocenti delle mafie in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno che si svolge il 21 marzo e domani sarà celebrata a Milano. «Ciò che ci unisce è quindi proprio il culto della memoria. Ricordare le vittime della Shoah e di tutti genocidi, le vittime della mafia e dei poteri criminali, le vittime della tratta di esseri umani e di aberranti politiche verso i migranti», afferma Segre, che condivide la scelta di leggere, insieme ai nomi delle vittime della mafia, anche i nomi delle persone morte nella tragedia di Cutro, «perché – spiega – si tratta di persone. Che hanno un nome ed un cognome. Una storia, una identità, una vita. Donne ed uomini. Bambine e bambini. Colpevoli di nulla, se non di esistere e di voler vivere una vita degna. E la vita è indegna se si è sotto il terrore del razzismo, della fame, della criminalità, della guerra».