La commemorazione

sabato 18 Marzo, 2023

Covid, il giorno del ricordo: in Trentino 1.649 vittime

di

La cerimonia al giardino San Marco di Trento

«Oggi ricordiamo chi non c’è più e i giorni terribili della pandemia che ha colpito il Trentino e il mondo intero. Siamo qui per dire che non dimenticheremo le vittime del Coronavirus»: lo ha evidenziato l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli intervenendo questa mattina alla cerimonia di commemorazione presso il giardino San Marco a Trento in occasione della Giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid-19, che in Trentino ha causato 1.649 vittime, l’ultima registrata solo questa settimana.

Come dimenticare l’emergenza che ci ha costretti tutti in casa, ha aggiunto l’assessore, il primo contagio in Trentino, la prima vittima e l’appello forte a rimanere a casa. Sono stati giorni molto difficili, ha sottolineato l’assessore, ma in cui si è vista anche la solidarietà della comunità trentina, il lavoro importante di chi doveva garantire i servizi indispensabili o proteggere il territorio. «Da ricordare in particolare – ha detto ancora Spinelli – l’impegno dei sanitari, in prima linea per garantire i servizi e le cure primarie». All’emergenza sanitaria, ha precisato l’assessore, si sono aggiunte le difficoltà sul piano economico, sociale, scolastico. La fase di emergenza, ha aggiunto, è stata superata grazie al fondamentale aiuto dei vaccini, che ci hanno consentito di uscire dalla fase più critica. «Ma il Covid non è sconfitto – ha concluso – i dati ce lo ricordano».

Alla commemorazione è intervenuto anche il sindaco Franco Ianeselli: «Non lo dimenticheremo mai il periodo più duro della pandemia – ha detto – perché in quei lunghi mesi ognuno di noi ha perso qualcosa: chi un familiare o un amico; gli anziani nelle Rsa la vicinanza dei parenti; il personale sanitario ha esaurito le energie e rinunciato a ogni parvenza di normalità. Tutti ci siamo sentiti inermi, impotenti, talvolta sfiduciati. La sola Trento ha contato quasi 50 mila positivi e 342 persone decedute. Qualunque fosse l’età, ognuna se n’è andata troppo presto e in modo inaspettato. A loro abbiamo dedicato le primule colorate piantate oggi attorno alla fontana del parco San Marco, diventato per il terzo anno consecutivo il luogo della memoria delle vittime della pandemia. E siccome ricordare serve a imparare, credo che oggi dobbiamo rinnovare la nostra fiducia negli scienziati, nei medici e in tutto il personale sanitario che ci ha portato oltre l’emergenza. Che tanta sofferenza ci abbia lasciato almeno la consapevolezza che ci si salva solo insieme»