Italia
martedì 25 Novembre, 2025
Nel giorno contro la violenza sulle donne si ferma la legge su consenso e stupro: battaglia in parlamento
di Redazione
Dopo il via libera unanime alla Camera sembrava fatta
Battuta d’arresto al Senato per la proposta di legge sul consenso libero e attuale nei reati di violenza sessuale, proposta di legge a firma della deputata trentina Sara Ferrari, già approvata alla Camera. Nonostante le aspettative delle opposizioni – e lo stesso auspicio del presidente del Senato – per un via libera rapido e senza modifiche, l’iter si è arenato in Commissione Giustizia, dove era appena iniziato l’esame del testo.
Il centrodestra ha infatti chiesto correzioni e un breve ciclo di audizioni, in particolare sull’ultimo comma che prevede la diminuzione della pena nei casi di minore gravità. La richiesta ha scatenato un duro confronto con le opposizioni, culminato nell’uscita dei senatori di centrosinistra, che hanno abbandonato la riunione in segno di protesta.
La presidente della Commissione, Giulia Bongiorno, ha confermato che la richiesta di interventi sul testo proviene da tutti i gruppi di maggioranza, mentre le audizioni sono state sollecitate da FdI, Lega e Forza Italia.
Le opposizioni parlano di un’occasione mancata: «Una legge che poteva segnare un momento alto è stata affossata», hanno dichiarato i senatori del Pd, definendo inutile «stringere la mano a questa destra».
Minoranze all’attacco
Durissima anche la risposta in Aula a Montecitorio.
La responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, ha definito «inaccettabile» quanto avvenuto al Senato, ricordando che l’accordo politico prevedeva l’approvazione contestuale di due provvedimenti: il ddl sul femminicidio alla Camera e quello sul libero consenso a Palazzo Madama.
Secondo Serracchiani, non solo la maggioranza ha bloccato l’iter, ma «non è stata nemmeno fissata una nuova data» per il prosieguo. Un comportamento, afferma, che «nega un impegno preso nell’interesse delle donne» che attendono «un quadro normativo chiaro e strumenti certi».
«Maggioranza in silenzio, Meloni sconfessata»
La senatrice dem Michela De Biase ha parlato di «silenzio imbarazzante e imbarazzato», accusando la maggioranza di aver «sbugiardato la presidente del Consiglio Meloni».
Critiche sono arrivate anche da Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, che denunciano un passo indietro grave su un tema definito da tutte le forze politiche «prioritario».