la tragedia

martedì 25 Novembre, 2025

Schianto fatale, Nicola Pallaoro muore dopo 17 giorni di coma. Lascia la moglie e due figli

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Il giovane, 34 anni, di Roncogno era rimasto vittima di un incidente avvenuto all’altezza di Porto Garibaldi, in provincia di Ferrara

Una giornata cominciata ancora prima dell’alba, il furgone pronto con l’attrezzatura da pesca e la lunga strada fino a Porto Garibaldi con Andrea, amico di sempre, sul sedile del passeggero. Poi, quasi arrivati alla meta, l’incidente. Lo scontro con un altro furgone e un coma senza risveglio. Ieri si è spento Nicola Pallaoro, idraulico 34enne e padre di famiglia di Roncogno, rimasto coinvolto in un tragico schianto il 7 novembre lungo la Statale Romea in Provincia di Ferrara.
Uno schianto da cui non si è più ripreso e che ha lasciato un segno profondo nella piccola comunità di Roncogno, dove il giovane lascia la moglie Federica e i loro due bambini (un maschio e una femmina), la sorella Caterina, la mamma Elisabetta e il papà Giorgio, storico membro del Coro Genzianella.
L’incidente a Comacchio
La tragedia ha colpito poco prima dell’alba, domenica 7 novembre. Pallaoro aveva organizzato una battuta di pesca con l’amico Andrea Giovanetti: una delle sue passioni assieme alla moto e ai motori, a cui si dedicava saltuariamente. Volevano raggiungere la riviera di Comacchio, e passare assieme una giornata in tranquillità dopo una settimana di lavoro.
Come riportano La Nuova Ferrara e il Resto del Carlino, lo schianto si è verificato attorno alle 5.30: il Ford Transit di Pallaoro si è scontrato contro un altro furgoncino Ducato all’altezza di Porto Garibaldi. Da subito le sue condizioni sono apparse gravi: è stato portato in elisoccorso all’ospedale Bufalini di Cesena, dove non ha più ripreso conoscenza. Mercoledì scorso è stato portato al Santa Chiara, dove decine di amici, parenti e conoscenti si sono riunite per dargli forza. Dopo aver lottato per 17 giorni, Nicola è morto ieri lasciando dietro di sé un ultimo atto di generosità: sulla propria carta di identità, il giovane aveva dato il proprio consenso all’espianto degli organi.
Padre, professionista, amico
«Un uomo solare, sempre disponibile, che viveva per la sua famiglia». Il ricordo lasciato da Nicola è unanime tra amici e compaesani. Un’intera comunità che si è stretta attorno alla famiglia Pallaoro, alla moglie e ai due piccoli.
«Ci conosciamo da sempre – ricorda l’amico Gianluca Fedrizzi -. Abbiamo fatto l’asilo assieme e dopo anche la scuola. Siamo stati assieme pure all’Enaip di Borgo: io ho studiato da elettricista, e lui da idraulico. Quando è stato il momento di mettere su famiglia mi ha scelto come testimone di nozze e gli ho dato una mano a farsi casa sua. Lui per la mia casa ha fatto lo stesso».
Ma fuori dal lavoro c’era tanto altro: la pesca, la moto, i viaggi. «Lui aveva una passione matta per la moto da cross – aggiunge Gianluca -. Gli piacevano le macchine vecchie e la pesca. Nicola gareggiava in moto, e un mese fa è stato in Sardegna per un tour su due ruote. Poco prima di partire aveva anche comprato una moto nuova fiammante. A prima vista poteva sembrare una persona particolare, un po’ orso: ma subito dopo era un pezzo di pane. Tutti gli volevano bene: c’era sempre per dare una mano».
Il legame con la comunità
Una vita quindi spesa per gli altri e trascorsa nella piccola frazione perginese di Roncogno dove lavorava come libero professionista. «Era una persona attaccatissima alla sua famiglia – ricorda il cugino e fiduciario frazionale Paolo Pallaoro -. Era un gran lavoratore, sempre scherzoso e solare. Sembra impossibile che sia successa una disgrazia simile. Con la donazione degli organi è rimasto altruista fino alla fine».
E sono molti quelli che lo hanno visto crescere, come uomo e come professionista. «Ha lavorato nella mia ditta per nove anni – ricorda Stefano Lazzeri Zanoni -. Ricordo ancora il suo battesimo, che abbiamo fatto nella sede del Coro Genzianella. Poi, anni dopo, l’ho visto tornare da me con la sua ape per imparare il mestiere. Aveva una grande manualità per tutto, anche sui motori. Nicola è una persona a cui posso solo dire grazie».