L'iniziativa

giovedì 20 Novembre, 2025

Vittime di transfobia, anche a Trento un momento per ricordare: «Leggeremo i nomi delle persone uccise nell’ultimo anno»

di

Sit - in di Arcigay. «Il governo Meloni promuove una cultura patriarcale»

Giornata delle vittime di transfobia, anche a Trento ci sarà un sit in commemorativo: l’iniziativa si terrò il 29 novembre alle il 16 in piazza d’Arogno a Trento (concentramento alle 15.45). Nel corso della manifestazione saranno letti i nomi delle persone trans uccise e accese candele in loro memoria.

La giornata, che ricorre oggi, giovedì 20 novembre, è stato  istituita nel 1999, «ed è ancora necessaria – affermano gli organizzatori, del sit-in, il gruppo trans di Arcigay perché, come mostrano i dati, la violenza contro le persone trans è tutt’altro che conclusa.
Secondo il sito «Remembering our Dead», quest’anno le vittime sono 380, con un’alta incidenza di attacchi verso attivisti e donne trans. Numeri che, tuttavia, raccontano solo una parte del fenomeno: restano fuori le persone non riconosciute, i casi censurati, i suicidi.

Le accuse al governo

Per molti, la violenza transfobica è una realtà quotidiana: tentativi di invisibilizzazione, misgendering, insulti, aggressioni, sguardi giudicanti, patologizzazione dei percorsi di transizione e scelte politiche restrittive.
«Il nostro Governo vuole limitare ulteriormente l’accesso ai bloccanti della pubertà per le giovani persone trans», denuncia Arcigay in un contesto definito come un sistema «ciseteropatriarcale, violento e fascista».
La richiesta è quella di reagire, di opporsi a un meccanismo che colpisce tutte le persone considerate “diverse” dai canoni dominanti: cis, etero, binario, bianco, benestante, abile, specista.

«Ricordiamo le vittime»

«Siamo stufi di non poter vivere serenamente le nostre vite e le nostre identità», concludono i promotori, ricordando che dopo le vittime di oggi, domani potrebbero esserci altre persone colpite. Da qui l’invito a unirsi in una lotta intersezionale per far sentire la voce sia di chi non ce l’ha fatta, sia di chi vuole continuare a resistere.