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lunedì 27 Ottobre, 2025
Ostello dei lavoratori e spazi per la comunità: alle ex Bellesini in arrivo 8 stanze per 16 ospiti
di Redazione
Il progetto prevede anche spazi per le associazioni, il circolo anziani, la sede della Circoscrizione e una grande sala comune con cucina e bar
È iniziato l’iter che porterà alla trasformazione delle ex scuole Bellesini, dismesse già dal 2020, in un edificio multifunzionale dalla forte vocazione sociale. La Giunta ha approvato oggi il cosiddetto “quadro esigenziale e il documento di indirizzo della progettazione”, atto fondativo della programmazione dell’intervento che prevede la completa ristrutturazione dell’ala di via Stoppani per realizzare all’interno dell’ampia cubatura un ostello per i lavoratori, spazi per le associazioni, il circolo anziani, la sede della Circoscrizione e una grande sala comune con cucina e bar.
Finanziata con oltre 6 milioni di euro dall’assestamento di bilancio di luglio, la ristrutturazione delle ex scuole Bellesini è fin dai suoi primi passi – e lo sarà anche nei prossimi mesi – un progetto partecipato, seguito in collaborazione dal servizio Edilizia pubblica e dal servizio Welfare e coesione sociale, che sta curando la condivisione con la Circoscrizione e con le associazioni del territorio. La settimana scorsa il documento di indirizzo della progettazione è stato presentato al Consiglio circoscrizionale Centro storico-Piedicastello, oggi c’è stato il confronto in Giunta, a metà novembre è previsto l’esame da parte delle commissioni Lavori pubblici e Welfare in seduta congiunta. L’approdo in Consiglio comunale è previsto tra gli ultimi giorni di novembre e i primi di dicembre.
Le caratteristiche dell’edificio. L’ex scuola Bellesini è caratterizzata da pianta a L e si sviluppa su quattro livelli, ognuno con superficie lorda di circa 730 metri quadrati, oltre al piano sottotetto non praticabile. L’edificio dispone anche di una palestra al piano seminterrato, in corrispondenza del lato nord del cortile interno. Attualmente sono utilizzati solo alcuni spazi, tra cui la palestra e alcune aule, che ospitano per alcuni periodi dell’anno la scuola per stranieri e un dormitorio per i richiedenti asilo. Vista la posizione centrale e strategica dell’immobile nel quartiere di Cristo Re, l’Amministrazione comunale ha deciso di avviare un intervento di riqualificazione e ristrutturazione per destinare gli spazi a un insieme di nuove funzioni di tipo pubblico e sociale in modo che le ex Bellesini siano vive e frequentate in ogni ora della giornata. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è di riqualificare l’intero immobile, prevedendo due distinti interventi da svilupparsi in fasi diverse: il primo riguarda appunto la parte lungo via Antonio Stoppani, successivamente si interverrà sulla restante porzione e sulla palestra.
Il progetto piano per piano. Ecco cosa prevede nel dettaglio il progetto nei diversi piani: nel seminterrato, che risulta leggermente in depressione rispetto alla quota di via Stoppani e a diretto contatto con il cortile esterno, sono previsti spazi per la comunità collegati alla zona ristoro comune (bar interno, zona cucina, sala da pranzo) oltre all’alloggio del custode della struttura. Al piano rialzato, in collegamento diretto con la pubblica via, è previsto un ampio spazio multiuso riservato alle varie attività della comunità locale, l’ufficio del gestore della struttura e una zona accoglienza/informazioni. Al primo piano si prevede di collocare la zona dedicata agli uffici per la Circoscrizione e ai servizi di quartiere, oltre alla sala riunioni con superficie netta di circa 80 metri quadrati. Infine, al secondo piano è previsto l’ostello dei lavoratori, residenza sociale con 8 stanze per 16 ospiti e relativi spazi comuni pensata per chi, per varie ragioni di carattere socio-economico, pur disponendo di un reddito non riesce ad accedere agli alloggi disponibili sul mercato.
Nuovi bisogni. Costruite negli anni Cinquanta, in pieno boom demografico, per soddisfare la domanda di aule scolastiche, le ex Bellesini grazie a questo progetto si confermano, anche a livello simbolico, un avamposto capace di rispondere ai nuovi bisogni legati alla precarietà abitativa, all’invecchiamento della popolazione, alla solitudine, alla disgregazione delle reti familiari e di quartiere. Nell’intenzione dell’Amministrazione comunale, l’edificio di via Stoppani sarà dunque non solo un contenitore di servizi strategici, ma anche uno spazio abilitante, in grado di valorizzare le capacità e le risorse delle persone in modo inclusivo e di promuovere l’innovazione sociale.
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