Sanità
martedì 7 Ottobre, 2025
Paziente psichiatrico aggredisce l’infermiere e lo manda in ospedale. I sindacati: «A Pergine situazione difficile e pericolosa»
di Patrizia Rapposelli
L'episodio risale a venerdì 3 ottobre: il paziente della Rems ha tentato anche di rubare le chiavi

Gli ha sferrato un pugno in faccia rompendogli il naso, poi, lo ha preso a calci. L’unica colpa dell’operatore sociosanitario è quella di aver cercato di prendersi cura di un paziente della struttura durante il turno di lavoro. È successo venerdì scorso, 3 ottobre, alla Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Pergine Valsugana. «Un episodio molto grave, anche se le aggressioni sono quasi all’ordine del giorno — denuncia il personale tramite il sindacato Uil Sanità— Servono misure di sicurezza adeguate e personale formato per prevenire tragedie».
I testimoni raccontano che il paziente della residenza, al culmine di uno stato di agitazione che durava ore, ha dato in escandescenze contro l’operatore che in quel momento stava prestando assistenza all’ospite. Prima ha colpito a mani nude le porte, gli arredi e anche gli infissi, oltre a tentare di sottrarre le chiavi di servizio a un addetto della sicurezza. E poi l’operatore di turno con pugni e calci. Tanto che è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Santa Chiara di Trento per le cure mediche e gli accertamenti del caso. Sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Borgo Valsugana.
«Un episodio che ha suscitato forte preoccupazione tra il personale della struttura, che da tempo segnala le difficoltà legate alla gestione di pazienti con disturbi psichiatrici in contesti dove le risorse di vigilanza sono limitate — dichiara Uil Sanità— È una situazione difficile e potenzialmente pericolosa ci riferiscono alcuni operatori. Da tempo chiedono l’attivazione di un corso di formazione specifico per la gestione delle situazioni di crisi e di emergenza comportamentale, oltre a interventi strutturali che rendano gli ambienti più sicuri e funzionali alle esigenze della Rems». La residenza di Pergine, come altre strutture simili in Italia, accoglie persone sottoposte a misura di sicurezza per motivi psichiatrici, rappresentando un contesto ad alto rischio di aggressioni e tensioni. «L’auspicio del personale è che l’episodio porti a una riflessione seria sulla sicurezza nei reparti psichiatrici e sociosanitari — concludono— a tutela sia degli operatori che dei pazienti stessi».
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