L'evento
mercoledì 24 Settembre, 2025
I premi Vinarius al professor Massimo Pizzato e alla Sat
di Serena Torboli
A Mezzocorona la cerimonia di consegna con oltre cento enotecari da tutta Italia. Luca Rigotti (Mezzacorona). «Vino sinonimo di qualità, lavoro, tradizione e territorio»

La cantina di Mezzocorona ha ospitato lunedì scorso la cerimonia di consegna del 10° Premio Vinarius al Territorio, promosso da Vinarius – Associazione Enoteche Italiane. L’evento si inserisce all’interno di un viaggio esperienziale che ha portato oltre cento enotecari in Trentino, in un percorso che mette al centro il legame tra vino, territorio e comunità. Le “Montagne e Valli trentine” sono state premiate a febbraio al Senato della Repubblica come area vincitrice dell’edizione 2025: il Trentino è stato scelto per la sua capacità di coniugare un modello vitivinicolo di qualità con la salvaguardia ambientale e la valorizzazione turistica, simbolo di un equilibrio virtuoso tra economia, sostenibilità e identità culturale.
L’importanza economica
Vinarius rappresenta oltre 120 enoteche italiane, il cui giro d’affari sfiora complessivamente i 50 milioni di euro. Numeri che raccontano il ruolo dei gestori come ambasciatori del vino di qualità e come presidio economico diffuso sul territorio. «Il vino è qualità, ma anche lavoro, tradizione e territorio. Nel nostro caso, un territorio di montagna, anche difficile da coltivare», ha sottolineato Luca Rigotti, presidente del gruppo di Mezzacorona, ricordando il ruolo cruciale degli enotecari nel far conoscere al pubblico le etichette e le storie che esse racchiudono. Un valore economico e culturale che rafforza il rapporto tra produttori, commercianti e consumatori.
I riconoscimenti 2025
Nel corso della cerimonia sono stati consegnati due premi speciali. Il primo è andato a Massimo Pizzato, docente ordinario di Immunologia all’Università di Trento, per aver scoperto un meccanismo con cui le cellule umane riescono a bloccare la replicazione di diversi virus, tra cui HIV e SARS-CoV-2. Una ricerca che, durante la pandemia, ha avuto impatti diretti sulla capacità del Trentino di affrontare l’emergenza sanitaria e che ha portato prestigio e visibilità al Trentino sulla scena scientifica internazionale. «Voglio condividere questo riconoscimento con una comunità scientifica che esiste in Trentino», ha detto Massimo Pizzato, ricordando il ruolo del Cibio e l’importanza di un tessuto di ricerca capace di attrarre talenti anche dall’estero. E ha aggiunto un parallelo con il mondo del vino: «C’è uno spirito che ci accomuna con chi produce e valorizza il vino, e sono la passione e la perseveranza: iniziare un percorso senza sapere quale sarà il risultato, ma con la speranza che sia buono». Il secondo premio è stato assegnato alla Società Alpinisti Tridentini, realtà che da oltre 150 anni custodisce e cura il paesaggio alpino, dai tracciati ai rifugi, promuovendo la cultura della montagna presso le nuove generazioni. «Siamo partiti anche noi come contadini, poi abbiamo imparato a guardare più in alto diventando escursionisti ma portando in quota gli stessi valori», ha spiegato il presidente Cristian Ferrari, sottolineando la centralità della cura del territorio. «Curiamo le strade e i rifugi, con sobrietà, parola che non significa rinunciare alla qualità, ma trasmettere valore e significato al prodotto».
Territorio e vino
Le giornate in Trentino, organizzate in collaborazione con il Consorzio Vini del Trentino, hanno permesso agli enotecari di scoprire la ricchezza enogastronomica e paesaggistica del territorio, che fa della produzione vitivinicola di qualità un pilastro dell’economia territoriale, capace di generare turismo, occupazione e sviluppo sostenibile. Il neoeletto presidente di Vinarius, Andrea Terraneo, ha rimarcato come il Premio al Territorio voglia «dare visibilità alle aree italiane che sanno coniugare il vino con ambiente, tradizioni e turismo». Un riconoscimento che diventa strumento di promozione e di rafforzamento della filiera: dai viticoltori agli enotecari, fino ai consumatori.