Val di Fiemme
lunedì 1 Settembre, 2025
Cavalese, i primi 100 giorni del sindaco Betta: «Ecco i nostri progetti. Olimpiadi? Hub quasi pronto»
di Gianfranco Piccoli
A maggio la sfida all'ultimo voto - letteralmente - con l'uscente Finato. «Teatro, andiamo avanti. E riapriremo il macello»

Sono passati poco più di tre mesi dall’appassionante testa a testa che il 18 maggio scorso ha portato Carlo Betta a sfilare lo scranno di sindaco all’uscente Sergio Finato. Un ballottaggio che si è risolto a favore dell’ex segretario della Magnifica Comunità per sole 11 preferenze (1.0003 a 992), un battito d’ali dopo il clamoroso pareggio al primo turno. A circa cento giorni dall’insediamento, smaltite le scorie di una campagna elettorale a tratti aspra, è tempo per un primo bilancio.
Betta, è soddisfatto di questi primi mesi di amministrazione?
«Abbiamo già messo in campo alcuni progetti. Ma il prossimo obiettivo, a settembre, sarà organizzare un incontro pubblico per fare il punto con la popolazione. In particolare su due temi che mi stanno a cuore: le nuove scuole Bosin e il teatro».
A proposito delle scuole: c’è chi ha lamentato uno stop nei lavori. È così?
«Ci hanno assicurato che le demolizioni sarebbero riprese in questi giorni. È un’opera che ha già accumulato tre anni di ritardi, con costi e disagi. L’auspicio è che i tempi vengano rispettati».
Il teatro?
«Le verifiche hanno confermato l’assegnazione dei lavori alla ditta Stroppa. Per proseguire attendiamo che decorrano i tempi per i ricorsi, che ci auguriamo non ci siano».
Restando su questo tema: chi gestirà il teatro in futuro?
«In questa fase certamente Sagis, che è il nostro braccio operativo. È la soluzione più ovvia. Faremo invece le valutazioni del caso per il cinema, che richiede competenze specifiche».
Uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale è stato l’arredo urbano.
«Se parliamo di arredo spicciolo, è stato fatto un grande lavoro in via Bronzetti, molto apprezzato. Se invece ampliamo il ragionamento, sono prossimi i lavori di allargamento del marciapiede davanti al Municipio e al Bar Canton, opere che rientrano nel pacchetto delle Olimpiadi. Non appena sarà conclusa la stagione, avvieremo il cantiere. Stiamo anche valutando di sostituire l’asfalto con il porfido».
Parlando di ex Poste, qual è lo stato dell’arte? La permuta è bloccata da tempo.
«Al momento la situazione è ferma. Chiederemo un incontro al presidente Maurizio Fugatti per capire a che punto siamo».
L’amministrazione Finato era per l’abbattimento. Lei conferma di volerne fare la sede dei medici?
«Confermo. Nel frattempo stanno terminando i lavori al Palafiemme dove verranno trasferiti i medici di base, ora a Daiano. E stiamo cercando una soluzione anche per i pediatri».
Cioè?
«Ora sono vicini al cantiere delle scuole, non proprio il posto migliore. Per questo valutiamo soluzioni alternative».
Di ospedale nuovo non si è più parlato.
«Siamo in attesa di incontrare l’assessore Mario Tonina – e sarà a breve – per una prima restituzione sui contenuti degli incontri pubblici. Nel frattempo è arrivata la nuova Tac: un bel segnale».
Vi siete presi del tempo per una parola finale sull’ex oratorio di Cavalese, dove dovrebbe sorgere la nuova sede della Comunità di valle.
«Credo che alla prossima conferenza dei sindaci, in programma l’8 settembre, ci sarà una risposta definitiva».
Dalle sue dichiarazioni sull’ex oratorio sono emerse due criticità: gli spazi per gli anziani e la biblioteca.
«Come ho già detto, in prospettiva gli anziani avranno bisogno di nuovi locali per rispondere a esigenze sempre più pressanti. Se parliamo di biblioteca, direi che quella attuale presenta delle carenze funzionali, così come la Sala Frasnelli. Il modello da seguire per il futuro è La Stazione di Predazzo piuttosto che la Lac di Piné».
Ci sono altri progetti cui guarda con interesse la sua amministrazione?
«Vorremmo riaprire il macello (chiuso recentemente, ndr), un servizio che ci è stato richiesto, perché attualmente gli allevatori devono andare a Cembra. Stiamo valutando la possibilità di darlo in gestione, l’interesse c’è e la struttura non avrebbe bisogno di grandi interventi per essere riattivata. C’è poi il tema del campo sportivo».
Ovvero?
«La pista di atletica da anni attende di essere rifatta. Potrebbe essere il volano per portare a Cavalese atleti e società di rilievo».
Le Olimpiadi si avvicinano.
«L’hub intermodale è a buon punto, stanno smontando le pensiline della vecchia stazione per rimontarle in quella nuova. Alla fine della stagione estiva inizieranno anche i lavori per la nuova rotatoria».
Lei aveva individuato l’area dell’attuale stazione, destinata ad essere dismessa, come bypass alternativo a via Pizzegoda.
«Confermo la mia opinione. Dovremo anche capire che intenzioni ha Trentino Trasporti rispetto all’attuale stazione, che è un edificio tutelato».
La sua giunta?
«Lavora bene: una fortuna per me e per la comunità. Tutte persone con esperienza e competenze».
Come ha trovato la macchina comunale?
«Efficiente. E bisognosa di ripartire. Personalmente ho ottimi rapporti con tutti».
I rapporti con le minoranze?
«Sino ad oggi positivi. È anche vero che abbiamo fatto solo due consigli comunali sull’ordinaria amministrazione».
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