La proposta
lunedì 18 Agosto, 2025
Targa di Napoleone a Gardolo, il Patt avverte: «Omaggiare non lui, ma la resistenza trentina: ricordiamo la nostra vera storia»
di Redazione
La nota firmata da Marchiori e Demarchi: «Evitiamo di insabbiare ulteriormente il passato: quelli sono i valori su cui si fonda la nostra Autonomia»

La recente proposta, da parte dei consiglieri circoscrizionali della Lega Christian Rodler e Beppino Veneziani, di ricordare con una targa il passaggio di Napoleone Bonaparte a Gardolo nel settembre 1796, ha spinto il Patt a prendere posizione, attraverso una nota stampa firmata dal segretario Simone Marchiori e dal consigliere comunale di Trento Andrea Demarchi.
Gli esponenti del partito autonomista, nel testo, spiegano come la proposta risulti insensata se priva di una riflessione sulla cornice storica dell’avvenimento: «Il Trentino era parte integrante della Contea del Tirolo, fedele all’Impero asburgico e schierato contro l’avanzata napoleonica – si legge – Non va dimenticato che, dopo la battaglia di Rovereto di pochi giorni prima, le truppe francesi entrarono a Trento ma in quelle stesse ore il popolo tirolese, e dunque anche i trentini, si organizzava nella resistenza armata attraverso le compagnie degli Schützen, le milizie popolari che insorsero per difendere la propria terra dall’invasore. È quindi riduttivo se non addirittura fuorviante fermarsi al solo episodio del generale Bonaparte che, salito sul campanile di Gardolo, osservò le posizioni per lui nemiche. Quella scena acquista un senso autentico solo se letta nella più ampia vicenda di un territorio che non accolse Napoleone, ma che lo vide come un occupante da respingere, in un’epoca segnata da conflitti che coinvolsero direttamente la popolazione locale fieramente legata alla propria storia e alla propria identità. Valori fondanti del secolare sistema di autogoverno ma anche dell’attuale autonomia istituzionale trentina».
L’appello quindi non è tanto ad annullare la proposta, ma piuttosto a tenere presente questa cornice ed evitare di «glorificare» il generale francese: «La valorizzazione oggi di quel fatto può passare unicamente dalla restituzione della verità storica – prosegue il comunicato – Non un omaggio a Napoleone, ma una memoria viva della resistenza trentina all’interno della storia tirolese, quando uomini semplici presero le armi per difendere la propria terra, le proprie comunità e le proprie radici. Se vogliamo davvero ricordare, facciamolo nel giusto modo. Non solo per amore della storia ma anche per evitare di fare più danni di quelli che l’insabbiamento della nostra storia ha prodotto dopo la prima guerra mondiale».
Una «battaglia» che il partito ricorda di stare combattendo anche in consigli comunale: «Ci siamo fatti portatori di una mozione che vuole valorizzare la figura più importante di quegli anni per il nostro territorio, Andreas Hofer – conclude la nota – Dato che la targa apposta nell’omonimo giardino a Piedicastello continua ad essere oggetto di vandalismi, abbiamo proposto all’amministrazione di realizzare interventi in loco, anche di carattere artistico, che richiamino ai valori di memoria storica, coesione sociale ed identità culturale, di Trento come città mitteleuropea in grado di rendere visibile ed evidente non solo l’intitolazione del parco ma anche la figura di un uomo che, assieme a tantissimi trentini e tirolesi, ha messo in gioco la sua vita per difendere la sua heimat. Questa è la nostra storia, questa è la nostra identità, queste sono le persone che devono essere ricordate sulle targhe dei nostri paesi».