martedì 12 Agosto, 2025

Michele Angelini, autista indagato per la morte del 60enne. Il ricordo degli amici: «Persona buona e allegra»

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Atto dovuto per il giovane che lo ha investito e ucciso. A Vigolo Baselga i residenti chiedono lo spostamento della strada pericolosa

È indagato con l’ipotesi di reato di omicidio stradale il giovane automobilista che, nella notte tra sabato e domenica, ha travolto e ucciso Michele Angelini, 60enne di Comano Terme. Atto dovuto per gli inquirenti anche se l’automobilista, come accertato dalle immagini delle telecamere sul posto, aveva la precedenza perché il semaforo di Vigolo Baselga, dove l’incidente è avvenuto, era verde per le automobili. Michele Angelini, forse per una disattenzione, poco prima dell’una di notte ha attraversato la carreggiata nei pressi della pizzeria San Leonardo ed è stato investito dal giovane, residente in Valle dei Laghi, che con la sua auto stava rientrando a casa.

 

La dinamica

Al vaglio degli inquirenti i fatti di quella tragica notte. I carabinieri del radiomobile di Trento, grazie all’aiuto delle telecamere, posizionate sulla strada del sobborgo del capoluogo, sono riusciti a ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Angelini aveva parcheggiato la sua auto nel piazzale della pizzeria lungo via Tre novembre, sulla statale 45 bis della Gardesana occidentale. Ha attraversato la strada sulle strisce all’altezza del bar ristorante San Leonardo, ma in quel momento il semaforo per i pedoni era rosso. Una vettura che viaggiava verso Trento lo ha travolto non appena ha oltrepassato l’aiuola che fa da spartitraffico. Il giovane alla guida non ha visto sbucare alla sua sinistra il pedone. Aveva la precedenza, la luce del semaforo era verde, non poteva immaginarsi la presenza dell’uomo, comparso improvvisamente sulla sua sinistra. Non ha nemmeno fatto in tempo a frenare che ha centrato in pieno Angelini. Il 60enne è volato per diversi metri atterrando con violenza a terra, sbattendo la testa sull’asfalto. L’automobilista ha subito arrestato il mezzo, è sceso per sincerarsi delle condizioni del pedone, mentre il personale e i clienti del ristorante pizzeria erano scesi in strada e stavano già chiamando il 112. L’intervento dei soccorritori è stato immediato, sul posto oltre l’ambulanza e l’auto medica si sono portati i vigili del fuoco di Vigolo Baselga e i carabinieri del radiomobile della compagnia di Trento. Si era alzato in volo anche l’elicottero dei vigili del fuoco permanenti di Trento che dopo aver portato sul luogo dell’incidente il rianimatore, è atterrato sul campo del centro sportivo Trilacum. Ma le condizioni di Michele Angelini erano critiche, tremendo lo schianto prima sulla vettura e, poi, sull’asfalto. Il medico gli ha prestato le prime cure e una volta stabilizzato è stato trasportato con l’elicottero all’ospedale Santa Chiara. Troppo gravi le condizioni del 60enne che è morto in ospedale qualche ora più tardi.

 

Il ricordo

«Era un uomo buono, riservato e allegro». Il ricordo degli amici di infanzia. La notizia della tragica scomparsa di Michele Angelini si è diffusa in breve tempo a Lundo, il paese dove viveva con i suoi genitori e lavorava come operaio, ma anche a Trento. O meglio nel quartiere di Madonna Bianca dove ha trascorso la sua infanzia: «Abitavamo alla torre cinque — racconta Marco Ianes, ex consigliere comunale di Trento, nonché caro amico di Michele — Non lo vedevo da trent’anni ma sono addolorato. Il nostro era un legame speciale che ha resistito alla prova tempo». C’è incredulità nella voce, anche perché tra qualche giorno i due si sarebbero rivisti. «Stavamo organizzando la cena di classe— continua — Quanti ricordi nei piazzali alla Torre, eravamo un bel gruppetto di amici. La spensieratezza di Michele ci mancherà».

 

Lundo in rivolta

Il tragico investimento ha scatenato la reazione dei residenti che ripetono a gran voce quanto sia pericoloso l’attraversamento della Gardesana in quel tratto, oltre la necessità che venga costruito un tunnel che permetterebbe di bypassare l’abitato.