Urbanistica
venerdì 20 Giugno, 2025
Trento, molti grandi edifici pubblici abbandonati: il Comune spinge con la Provincia per la riqualificazione
di Simone Casciano
Dall’ex Atesina alla Nave di San Pio X, molti gli edifici in attesa di destinazione. Trattative sull’ex ostello, mentre l’ex municipio sarà scorporato in due lotti

Se lasciati vuoti e abbandonati troppo a lungo gli edifici possono avere un effetto negativo sul contesto urbano che li circonda. La città del resto è un po’ come un organismo in cui tutti i suoi edifici, le cellule, hanno un compito, fondamentale quindi che venga trovata una destinazione ai tanti «ex» che si trovano in città, per dare risposta ai diversi bisogni di Trento e dei suoi residenti e per evitare che queste «cellule» si incancreniscano. Un anno fa sul «T» quotidiano era stato fatto un censimento di 8 grandi strutture pubbliche attualmente abbandonate, per alcune nel frattempo la partita si è sbloccata, altre invece sono in una stasi che spinge il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, a chiedere «un’accelerazione alla Provincia, per definire partire importanti per la città». L’altro giorno il tema è stato riproposto sul T in un intervento dell’ex consigliere Marcello Carli.
Trattative per l’ex Ostello
Un anno fa l’ex Ostello in San Martino, di proprietà del Comune, era in vendita per una base d’asta di circa 2,5 milioni, a fronte della quale era arrivata un’offerta di 400mila euro. Ufficialmente non ci sono novità riguardo la struttura, ma sembra che stiano procedendo delle trattative con alcuni privati. Qualora la vendita andasse in porto il futuro dell’ex Ostello, la cui ristrutturazione sarà sicuramente costosa, sarà quello di struttura ricettiva: forse alberghiera o forse di studentato privato.
Ex Municipio scorporato
È Ianeselli a delineare il futuro dell’Ex Municipio in via Belenzani. «L’idea è quella di alienare la parte di edificio che dà su via Belenzani, in cui saranno realizzati uffici. Ci sono privati, ma anche enti pubblici interessati all’immobile. Invece la «sala Tromba» e la «Torre della Tromba» che danno su via Cavour dovrebbero rimanere in possesso del Comune. Ianeselli, sulla decisione di alienare pezzi del patrimonio comunale, spiega che «il vecchio municipio ha una funzione di uffici, non può essere riconvertito al residenziale. Con l’alienazione dell’ex Ostello invece si possono recuperare risorse da investire poi in progetti dedicati al bisogno di casa».
5 milioni per le Bellesini
È tra questi progetti c’è la riqualificazione delle ex Bellesini in Cristo Re. A breve il Comune dovrà presentare l’assestamento di bilancio, l’intenzione della maggioranza, già riunitasi sul tema, è quella di investire 5 o 6 milioni di euro per la riqualificazione e ristrutturazione dell’edificio. «Lì vorremmo realizzare un ostello per lavoratori, il circolo anziani di quartiere e gli uffici della Circoscrizione, si tratta di un intervento complesso e importante».
Ex Atesina in stallo
Partita importante in ballo con la Provincia è quella legata all’ex Atesina a Trento nord. L’intesa per la cessione al Comune era stata trovata cedendo alla Provincia lo scalo di Roncafort che infatti è già in uso da parte della Pat. Uno scambio che lasciava un delta di valore di circa 5 milioni di euro in favore dell’amministrazione comunale. «Mi auguro che ora si arrivi all’accordo finale» spiega Ianeselli. La quadra potrebbe essere trovata nel fatto che il Comune non andrà effettivamente a incamerare i 5 milioni di euro, ma li investirà direttamente nella ristrutturazione dell’area, solo la bonifica è stimato che costerà 2 milioni di euro. «Si tratta di una struttura importante, che potrebbe avere un uso multifunzione. Spazi per la socialità un cinema e tanto altro». Qualora non si trovasse la quadra, rimane sullo sfondo lo spettro del contenzioso. La Provincia infatti sta già usando lo scalo di Roncafort, esponendosi ad una causa per uso illegittimo. Possibilità che Ianeselli aveva ventilato in campagna elettorale.
Tutto fermo
Ci sono poi quattro strutture a vario titolo di proprietà provinciale, per cui è ancora tutto fermo. C’è l’ex Questura in piazza Mostra, perennemente incastrata tra suggestioni di albergo o di polo museale, ma per cui non sono stati fatti passi avanti concreti. Ci sono le ex caserme in Bondone, che in estate ospiteranno il campo scuola degli alpini, ma per cui manca un progetto a lungo termine. C’è l’ex hotel Panorama di Sardagna, forse la struttura per cui è più complesso immaginare un nuovo futuro e infatti da tempo giace lontano dai piani della Provincia. C’è poi la «Nave» di San Pio X, che grida vendetta in un momento di vera e propria emergenza casa. La proprietà è di Itea che anni fa aveva rifiutato la proposta dell’Università, che lì voleva realizzare uno studentato, preferendo demolire e ricostruire nuove case popolari. Idea giusta in una città che ha fame di alloggi e ad un prezzo abbordabile, ma da allora tutto è fermo.
Le prossime partite
Ci sono poi due immobili per cui a breve dovranno iniziare i ragionamenti. Uno è la stazione delle corriere in Piazza Dante che presto, con l’inaugurazione del nuovo hub della mobilità al piazzale ex Sit, perderà la sua funzione. C’è infine l’immobile ex Orsoline in via Rosmini che oggi ospita temporaneamente il Punto d’Incontro. Di proprietà della compagnia di Sant’Orsola, Comune e Provincia devono decidere se rilevarlo. «Serve un piano coeso – spiega Ianeselli – Per questo chiedo alla Provincia di accelerare». Rapidità, per evitare che le cellule si ammalino, infettando il resto dell’organismo.
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