Il caso
martedì 17 Giugno, 2025
Case Itea in via Fermi e a Levico, la denuncia di Sunia: «Umidità, blatte, infiltrazioni d’acqua. Ignorate le segnalazioni degli inquilini»
di Redazione
Il problema peggiore, spiega Faggioni, è il regolamento sull'Icef: senza aggiornamento rette salatissime a famiglie che non possono permettersele

Infiltrazioni d’acqua nelle autorimesse, intonaci che si staccano e danneggiano le automobili parcheggiate. E ancora blatte e perdite di acqua in casa quando fuori piove. È questa la quotidianità di alcuni inquilini che abitano nelle case Itea di via Fermi a Trento e in un condominio di Levico. È certo, però, il fatto che non si tratti di una situazione isolata. Il problema è che queste condizioni sono note ad Itea che, nonostante i ripetuti solleciti degli inquilini, resta ferma e non interviene in alcun modo.
«Segnalare un guasto o un problema in una casa Itea è come avventurarsi in un girone dantesco. Si viene rimpallati da ufficio ad ufficio e nessuno che prenda in mano la situazione per definire una soluzione», denuncia Manuela Faggioni, segretaria del Sunia che riceve moltissime segnalazioni di questo tipo. «Stanchi di scrivere mail ai vari uffici ci siamo rivolti direttamente ai vertici della società. Nei casi più fortunati abbiamo ottenuto un sopralluogo che ha confermato lo stato di criticità della condizione, e poi null’altro. È una situazione al limite del decente, che dovrebbe anche farci riflettere sulle condizioni di salubrità di alcuni appartamenti. Se non si interviene tempestivamente è ovvio che poi, quando gli appartamenti vengono restituiti, la situazione è talmente compromessa che ci vogliono lavori importanti, che però non si fanno e dunque aumentano gli alloggi Itea sfitti, mentre le persone non hanno una casa».
A questa situazione se ne aggiunge una, se possibile, ancor più grave: il mancato aggiornamento del regolamento Itea sull’Icef. «A seguito della modifica delle condizioni economiche di una famiglia l’Icef viene adeguato e di conseguenza anche l’affitto. Se l’Icef supera la soglia dello 0,34 agli inquilini viene chiesto di pagare un canone di mercato. Il problema è che ci sono persone che pagano affitti che non possono più permettersi, perché calcolati sulla condizione economica risalente a due anniprima, anche se oggi si trovano in difficoltà economiche per la perdita del lavoro, per una separazione etc.. Non poter adeguare l’Icef alla condizione reale è una forma di accanimento verso chi è già in difficoltà».
Faggioni ricorda che adeguare il regolamento è solo una questione tecnica, che richiede un iter snello e molto veloce. «Non è nemmeno una questione di risorse, viste le risorse provinciali non spese. Evidentemente è la volontà di non volersi far carico dell’emergenza abitativa quando questa non dà lustro e visibilità», conclude amara.
Valsugana
Novaledo, rogo nel deposito esterno di una ditta di pellet: al lavoro i vigili del fuoco
di Emanuele Paccher
Diverse le squadre al lavoro, dalle 15.30, nel piazzale dell'Arderlegno: in fiamme un cumulo di materiale che ha fatto alzare colonne di fumo visibili da distante. Lotta contro il tempo per scongiurare il propagarsi delle fiamme