il caso
mercoledì 4 Giugno, 2025
Il caso delle chat, la difesa di Azione Universitaria: «Messaggi modificati»
di Simone Casciano
La presidente Balestrieri: «Insulti al Pride? Non ero io. Con FdI nessun legame»

Chat modificate, frasi decontestualizzate o scritte da chi non rappresenta l’associazione. Questa la difesa di Azione Universitaria Trento, giunta a una settimana di distanza dalla pubblicazione delle chat dai contenuti intolleranti. I rappresentanti dell’associazione hanno incontrato ieri il rettore Deflorian per fornire la loro versione dei fatti. «Abbiamo chiarito che la chat in questione non rappresentava né poteva rappresentare in alcun modo un canale di comunicazione del movimento; piuttosto, uno spazio di conversazione del tutto informale e aperto nato al fine di coinvolgere in via preliminare e non strutturale, alcuni giovani che, nelle settimane precedenti, avevano manifestato interesse nell’avvicinarsi all’associazione, altresì per raccogliere istanze, idee e proposte – scrivono – Tra l’altro, i responsabili di Azione Universitaria Trento hanno immediatamente stigmatizzato alcune intollerabili incontinenze verbali espresse da personaggi per l’appunto esterni al movimento». «Il nostro movimento, anche a Trento, è realtà vivace e attrattiva nonché punto di riferimento per centinaia di studenti, grazie al suo sindacalismo studentesco puro e autentico – conclude il comunicato – Pertanto, ci riserviamo di adottare qualsiasi iniziativa nei confronti di quanti – strumentalizzando i fatti – hanno pensato bene, in maniera inaccettabile, di danneggiare l’immagine di un’intera associazione, di ostracizzare dall’Università e di mettere alla gogna studenti e studentesse che giornalmente si impegnano esclusivamente per difendere le istanze della propria generazione».
Tutto chiarito quindi? Non proprio.
Una delle frasi contestate infatti, un «vomito» riferito alle bandiere del gay pride, era stato attribuito alla presidente dell’associazione Giulia Balestrieri. «Quella frase non è vera, è stata modificata, non so come, forse con photoshop. Io mi sono espressa criticamente contro l’opportunità che l’ateneo patrocinasse l’evento ma non ho mai scritto quella parola – dice al telefono – E ho dato mandato a un legale per tutelare la mia reputazione». Insomma quel commento sulla chat, al cui fianco compariva il suo nome e numero, sarebbe stato modificato, differente era stata la difesa di Giacomo Mason, il consigliere comunale di Fdi, riguardo al messaggio che vedeva lui coinvolto e che, aveva spiegato, era stato preso fuori contesto. «Nel caso di Mason è andata così – osserva Balestrieri – Ma quello che viene attribuito a me invece è falso. So che c’è il mio nome e numero a fianco, ho visto anche io gli screenshot, ma avranno modificato tutto con photoshop. Colgo l’occasione per specificare che si trattava di una chat informale di cui non avevo il controllo diretto, a volte capitava che ci fossero centinaia di messaggi che non avevo letto». Balestrieri poi fa chiarezza anche riguardo ai legami con FdI: «abbiamo ribadito al rettore la nostra indipendenza da FdI. Poi certo nell’associazione ci sono giovani, tra cui anche io, che fanno parte di FdI, ma altri hanno la tessera della Lega o di Forza Italia, altri ancora di nessun partito, tutti uniti dalla volontà di migliorare il nostro ateneo». Ma dalle chat emergevano alcuni punti problematici: le assidue citazioni del rappresentante di FdI e Gioventù Nazionale in Trentino Francesco Barone, le chat con il coordinatore nazionale del partito Giovanni Donzelli e le riunioni tenute in passaggio Zippel (dove si trova la sede di FdI a Trento). «Barone è il mio migliore amico – spiega Balestrieri – Una persona con cui mi vedo quotidianamente, normale che parlassi di lui. Donzelli lo avevamo contattato perché stavamo valutando di invitarlo a Trento per il suo ruolo nel Copasir per parlare di sicurezza internazionale, nulla di più». E le riunioni in Passaggio Zippel? «Non ricordo, forse avevo sbagliato chat e volevo scrivere in quella di FdI. Al rettore abbiamo ribadito l’apartiticità di Azione Universitaria».