cronaca
giovedì 29 Maggio, 2025
Attenzione alle truffe: a Riva e a Lavis messi a segno due colpi. Rubati 16mila euro
di Redazione
La prima vittima è stata contattata da un finto carabiniere mentre la seconda da un sedicente medico del Santa Chiara

Nella giornata di ieri sono state consumate due truffe telefoniche, la prima a Riva del Garda dove una donna adescata con un finto sms inviatole apparentemente dal circuito bancario della propria carta di credito e con il quale le veniva segnalata un’ operazione sospetta sul suo conto, è stata indotta a contattare un numero telefonico il cui interlocutore, dopo averle carpito alcune informazioni, le comunicava che da lì a poco sarebbe stata contattata dalle forze dell’ordine. Effettivamente, dopo qualche minuto, riceveva la chiamata di un finto maresciallo dei Carabinieri – tra l’altro il numero di telefono visualizzato, artatamente alterato, era proprio quello dei Carabinieri di Trento (cd. spoofing) – che la invitava a spostare i soldi depositati in banca su un altro conto corrente, a causa di un’attività d’indagine sul conto di quella filiale e di procedere con un bonifico istantaneo. La vittima cascava nel raggiro effettuando l’operazione ordinatale, di fatto perdendo 12.000 euro.
Nel secondo caso, invece, a essere raggirata è stata una 84enne di Lavis, contattata al telefono da un sedicente medico del Santa Chiara, il quale le riferiva che presso quell’ospedale era ricoverata la figlia e che era necessario pagare le spese mediche urgenti di cui necessitava, a riprova di ciò passava il telefono a una donna che spacciandosi per la figlia della vittima le confermava quanto appena riferitogli dal finto medico. Dopo alcuni minuti si presentava all’uscio di casa il solito emissario a recuperare denaro contante, per un totale di 5000 euro.
La raccomandazione per difendersi da questo insidioso fenomeno è sempre la stessa: diffidate da chiunque vi contatti al telefono e vi chieda di effettuare operazioni bancarie o racimolare denaro contante o altri beni di valore da consegnare a fantomatici avvocati o carabinieri che vi raggiungeranno a casa, si tratta certamente una truffa.
Non bisogna farsi ingannare da finte mail provenienti da indirizzi apparentemente istituzionali o da numeri di telefono corrispondenti a quelli di comandi delle forze dell’ordine, purtroppo è molto semplice alterarli, piuttosto è fondamentale essere pienamente consapevoli del fatto che, in alcun caso gli operatori delle forze dell’ordine possono chiedere di affidare loro denaro per farsi da tramite per il pagamento di avvocati o addirittura saldare cauzioni per il rilascio di propri congiunti, molto semplicemente perché non rientra nei loro compiti, ma soprattutto perché in Italia la cauzione non è prevista dal nostro ordinamento.
Nel dubbio, prima di assecondare qualsiasi richiesta di questo tipo, contattate il 112.
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