Giustizia
sabato 24 Maggio, 2025
Inchiesta Sciabolata, Bolner (Patrimonio del Trentino) interrogato tre ore: «Nessun favore agli Agostini»
di Benedetta Centin
Il responsabile dell’area legale di Patrimonio del Trentino Spa davanti al Pubblico ministero. «Ho solo fatto gli interessi della società per cui lavoro»

Nessun favore ad Alessio Agostini per l’affare del Grand Hotel Imperial di Levico. Nessuna agevolazione perché la struttura andasse alla famiglia di ristoratori trentini. Escluso che il bando di aggiudicazione fosse stato redatto «su misura». Questo quanto sostenuto ieri mattina, per oltre tre ore — una volta comparso con il suo avvocato Andrea Stefenelli davanti al pm Alessandro Clemente — dal responsabile dell’area legale di Patrimonio del Trentino Spa, Rocco Bolner, finito nell’articolata inchiesta «Sciabolata». Quella che ha appunto portato in carcere la famiglia di ristoratori Agostini, il padre Claudio e i due figli Alessio e Gabriele, con ulteriori 19 persone.
Gli inquirenti sono convinti che alla proposta d’acquisto del Grand Hotel, con una base d’asta di 10 milioni di euro, ci abbia lavorato da una parte il commercialista di Alessio Agostini, Andrea Pilati (per il quale l’altro giorno il Riesame ha fatto cadere l’obbligo di dimora), dall’altra Michele Maistri, direttore generale di Patrimonio del Trentino Spa (che si è fatto interrogare dal pm per ore giovedì), e, appunto, Rocco Bolner. Un lavoro a più mani già nell’estate del 2023, quando ancora non era noto che la Fidelity Italia srl, l’allora società che gestiva la l’hotel di Levico, volesse lasciare. Ma nessun bando ad hoc a sentire Bolner che la settimana scorsa ha volutamente fatto scena muta davanti al gip Gianmarco Giua nel corso dell’interrogatorio di garanzia, avendo già programmato di rispondere al magistrato titolare dell’inchiesta.
Lo ha fatto a lungo, fin dalla prima mattina, ieri, ripercorrendo passaggio dopo passaggio, spiegando di aver agito correttamente, tutelando la società a totale partecipazione pubblica provinciale per la quale lavora, non invece il privato come però gli è stato contestato.
«Nessun rapporto proprio con gli Agostini, nemmeno li conosco» ha fatto sapere il responsabile dell’area legale che si è difeso a lungo su tutta la linea, spiegando le sue ragioni, cercando così di scrollarsi di dosso quella fastidiosa contestazione riguardo all’hotel che negli anni aveva comportato solo bilanci in rosso e che per questo Patrimonio del Trentino voleva vendere a quell’unico acquirente (l’imputazione è di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, in concorso con Agostini, il presidente di Patrimonio Villotti, il direttore Maistri e Pilati).
«Bolner è convinto di aver fornito tutti gli elementi e chiarimenti del caso per dimostrare che ha agito in modo legittimo, corretto, e che ha operato nell’esclusivo interesse di Patrimonio del Trentino» le parole del suo legale, Andrea Stefenelli, al termine di tre ore di interrogatorio sostenuto dal suo cliente con il pm (la metà delle ore che avrebbe invece impiegato Maistri il giorno prima).
Quanto poi all’obbligo di dimora e di firma in capo a Bolner, il difendore, che si è visto rigettare la richiesta di revoca delle misura dal gip Giua, discuterà presto l’istanza davanti al tribunale della Libertà di Trento.
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