L'operazione

mercoledì 14 Maggio, 2025

Traffico illecito di oli vegetali esausti, l’inchiesta arriva anche in Trentino Alto Adige

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Iscritte nel registro degli indagati 22 persone e 2 società, a vario titolo ritenute responsabili dei reati di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, favoreggiamento personale, falsità ideologica

L’operazione è in corso e tocca anche il Trentino Alto Adige. Perquisizioni, sequestri, arresti e altre misure cautelari sono in corso su tutto il territorio nazionale da parte dei carabinieri del gruppo per la Tutela ambientale e la sicurezza energetica di Venezia, nell’ambito di un’operazione contro il traffico illecito di rifiuti. I carabinieri stanno dando seguito al provvedimento cautelare emesso dal gip di Bologna nell’ambito dell’indagine denominata “Petrolio dorato”, coordinata dalla locale Dda e condotta tra il 2021 ed il 2022 dai Nuclei operativi ecologici carabinieri di Bologna, Treviso e Venezia.

L’inchiesta ha consentito di documentare l’operatività di un sodalizio che, attraverso società autorizzate alla raccolta di olii vegetali esausti, traeva ingiusti profitti dagli introiti derivanti dal trattamento e dalla rivendita del pregiato rifiuto, utilizzato per la produzione del biodiesel.

Iscritte nel registro degli indagati 22 persone e 2 società, a vario titolo ritenute responsabili dei reati di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa
dal privato in atto pubblico e abuso d’ufficio, in relazione ai fatti accertati in Emilia-Romagna, Veneto, Trentino Alto-Adige e
Campania nel periodo 2021 – 2022.

Le misure cautelari riguardano 11 degli indagati: arresti domiciliari per 5 , obbligo di dimora per 3 e divieto di esercitare imprese o uffici direttivi in società del settore della gestione dei rifiuti per altri 3. Eseguito anche il sequestro preventivo dei compendi societari e delle strutture aziendali delle due società al centro delle investigazioni e 17 perquisizioni personali e locali e sono i corso altrettante ispezioni ambientali presso impianti di raccolta, gestione e trattamento di oli vegetali esausti.
Gli indagati risultano gestire attività economiche anche in Grecia e Spagna, nonché commerciare con Austria, Belgio, Ungheria, Bulgaria, Repubblica Slovacca, Malta e Libia. Per questo l’inchiesta ha visto il coinvolgimento di Europol.