Dopo il voto
martedì 6 Maggio, 2025
Elezioni, Ianeselli: «Mandato poco forte per via dell’affluenza? Abbiamo doppiato i voti dell’avversaria. Così si manca di rispetto agli elettori»
di Marika Damaggio
Il sindaco replica a FdI: «Non mi sarei mai sognato di contestare la presidente del Consiglio Meloni, da cui sono lontano anni luce, che ha ottenuto il 44 per cento dei consensi in una tornata elettorale in cui l’affluenza è stata del 63 per cento»

Ha letto post e commenti vergati nei social, ha atteso un paio di giorni, poi ha deciso di replicare. Franco Ianeselli, all’alba del suo secondo mandato da sindaco del capoluogo, numeri alla mano contesta con il ritmo della logica le polemiche del centrodestra che etichetta questa seconda consiliatura con la lettera scarlatta della bassa affluenza dunque, nel ragionamento formulato soprattutto dagli scranni di Fratelli d’Italia, come un mandato meno forte. Una lettura, dice Ianeselli, non solo ingenerosa verso gli elettori ma persino monca di un tassello: in termini assoluti la sua coalizione ha tecnicamente doppiato Ilaria Goio.
«Dopo il voto di domenica – scrive il sindaco – c’è qualche consigliere comunale d’opposizione che va ripetendo a destra e a manca un ragionamento un po’ capzioso. Mentre si esulta, del tutto legittimamente, per le performance di questo o quel candidato che andrà a sedersi nei banchi della minoranza, si sostiene che il sindaco, a causa della bassa affluenza, non avrebbe un mandato forte da parte dei cittadini. Il fatto che abbia più che doppiato i voti della principale avversaria pare poco importante: il che mi pare una grave mancanza di rispetto per la scelta di 27.202 elettori, il 54,65 per cento dei votanti».
Ancora: «C’è anche un altro aspetto degno di nota, forse ancora più avvilente e pericoloso. Premesso che l’astensionismo è una ferita per tutti, destra, centro e sinistra, ribadito che la data vacanziera scelta per il voto era la meno opportuna, io credo che questi argomenti siano un po’ auto consolatori e soprattutto delegittimanti, non tanto nei confronti del sindaco di turno, ma delle istituzioni democratiche».
Ianeselli cita dunque i dati delle politiche: «Non mi sarei mai sognato di contestare la presidente del Consiglio Meloni, da cui sono lontano anni luce, che ha ottenuto il 44 per cento dei consensi in una tornata elettorale in cui l’affluenza è stata del 63 per cento (il che significa che l’hanno votata circa il 28 per cento degli italiani). Allo stesso modo penso che il presidente Fugatti abbia avuto un’investitura piena anche se, considerando i voti e l’affluenza, è stato scelto da meno del trenta per cento dei trentini».
Riportare i cittadini alle urne, assicura il sindaco, «è uno degli obiettivi di questa Consiliatura». «Spero – conclude – che lo condividano anche i candidati dell’opposizione, perché la questione riguarda tutti. Se invece si preferisce svalutare il responso dei seggi elettorali, allora si finisce per svilire il voto stesso, che è il cuore della vita democratica. Con conseguenze che potrebbero essere irreparabili».
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