La protesta

mercoledì 10 Luglio, 2024

«Stop a lupi e orsi», Coldiretti in piazza

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Giovedì gli agricoltori trentini manifesteranno davanti al palazzo della Regione

Il mondo agricolo chiede risposte alla politica provinciale. I principali temi sul tavolo sono il problema dei grandi carnivori, soprattutto i lupi ma anche il falso made in Italy, i cibi importati e l’arrivo dei cinghiali in alcune zone del Trentino. Coldiretti Trentino Alto Adige scende in piazza con una grande mobilitazione organizzata a Trento giovedì 11 luglio, davanti al palazzo della Regione. In piazza Dante a partire dalle ore 10 sono attesi centinaia di agricoltori per chiedere risposte concrete su tematiche ampiamente affrontate negli incontri territoriali dei mesi scorsi. La protesta fa parte di un gruppo di iniziative promosse a turno da Coldiretti Nazionale in tutte le regioni, prima è stata la volta di Umbria, Lombardia, Calabria, Emilia Romagna e Abruzzo, poi di Piemonte, Puglia e Toscana, domani, invece, toccherà al Trentino Alto Adige. «La manifestazione che si terrà domani a Trento -afferma il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi – fa seguito a una serie di incontri organizzati dalla Coldiretti in tutta la regione la scorsa primavera. Abbiamo raccolto e fatto sintesi delle principali richieste che arrivano dal mondo agricolo, le criticità e gli obbiettivi futuri. La partecipazione attiva e numerosa che abbiamo riscontrato è un segnale evidente della volontà dei soci di essere protagonisti del cambiamento e adesso scendiamo in piazza per trasformare questa volontà in un’azione concreta». Il primo e più urgente dei temi, rimane la questione della fauna selvatica, su cui gli agricoltori voglio denunciare, per dirla con Barbacovi «un problema importante sentito da anni, che oggi non è più solo nostro ma anche sociale. Gli stessi turisti iniziano a farsi due domande prima di venire qui. Siamo invasi principalamente dal lupo poi c’è anche il problema orso. Gli agricoltori sono frustrati dalla situazione». La richiesta è quella di trovare urgentemente una modifica della direttiva Ue che vede lupo e orso come specie protette: «Questi carnivori – dice il presidente di Coldiretti Trentino – non sono più specie in via d’estinzione, hanno colonizzato tutta Europa. Chiediamo una selezione degli animali, bisogna capire i numeri gestibili in base alle zone. La prevenzione è un discorso che va affiancato a questo ma da solo non è sufficiente. Spesso le protezioni non bastano. È indispensabile ottenere interventi tempestivi ed efficaci per garantire che vengano protette le nostre attività e le nostre vite». C’è poi un aspetto più legato alla conservazione delle bellezze naturali del territorio e delle gravi conseguenze che lo spopolamento della montagna avrebbe sull’intera collettività :«Molti dei nostri associati non vogliono più monticare le malghe, ne va anche del paesaggio del Trentino, per cui l’agricoltore è il primo presidio» il commento. Meno noto e circoscritto a poche aree è il tema della presenza dei cinghiali: «È un problema limitato a certe zone – chiosa Barbacovi- Bisogna, però stare attenti perché poi questi animali hanno una proliferazione importante e provocano danni notevoli». Così come gravi danni provocano i cibi importati e il falso made in italy, già denunciati da Coldiretti tempo fa in occasione della grande mobilitazione tenutasi presso il Brennero. Il tema principale è la legge sulla dogana che prevede che basti l’ultima lavorazione di un prodotto in Italia perché questo venga riconosciuto a tutti gli effetti come made in Italy. Gli agricoltori chiedono l’abolizione di questa legge e un maggiore tutela della lavorazione nostrana, intanto giovedì continuerà la raccolta firme a tal proposito. «L’obiettivo -conclude Barbacovi- è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani, difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue». Ultima delle richieste è quella di snellire la burocrazia, che Coldiretti definisce «un vero e proprio ostacolo che sta mettendo sempre più in difficoltà l’agricoltura». I produttori locali, dunque, chiedono una semplificazione «reale e immediata delle procedure burocratiche, affinché gli agricoltori possano dedicarsi con maggiore serenità e produttività al loro lavoro». In attesa della manifestazione, anche l’assessore con delega sui grandi carnivori, Roberto Failoni: «La manifestazione pone attenzione soprattutto sul tema del lupo, un discorso che anche durante le europee è stato al centro e qualcuno si è preso a cuore. Noi, da parte nostra le proveremo tutte, si parla tanto di declassamento, che è sicuramente una questione da trattare ma ha tempi molto lunghi. Vediamo cosa si potrà fare più celermente». E sui cinghiali aggiunge: «È un problema a spot, riguarda solo certe aree. Dove sono stati segnalati, come a Caderzone e Condino, siamo intervenuti e stiamo intervenendo in maniera molto precisa».