l'intervista
Concita De Gregorio a Lavarone: «L'amore tra madre e figlia? Non esiste una giusta misura. È come un farmaco, bisogna dosarlo»
di Gabriella Brugnara
L'autrice presenterà oggi al Centro Congressi di Gionghi il suo nuovo libro: «Il nome non è mai neutro, porta con sé la storia di una famiglia o un augurio. Io stessa porto un nome straniero, Concita, e da piccola ho dovuto difenderlo dai giochi e dalle prese in giro»
l'intervista
Lo storico Grandi e il mito della cucina italiana: «La carbonara? È una ricetta americana. La dieta mediterranea non esiste: è un’invenzione»
di Emanuele Paccher
Il professore di Storia del cibo all’Università di Parma: «La pizza nasce come un piatto povero. I napoletani se ne vergognavano»
L'intervista
Riva fuori dalla Comunità del Garda. Le motivazioni del sindaco Zanoni: «Nessuna trasparenza, dove vanno a finire i soldi?»
di Leonardo Omezzolli
Il primo cittadino risponde alle critiche (arrivate anche dai colleghi): «Una lettera condivisa contro la ciclovia voluta da Fugatti sarebbe un segnale in controtendenza»
La tragedia
I 2922 giorni senza Alba Chiara Baroni, uccisa il 31 luglio 2017. I genitori: «Lo scoprimmo da un post. Rimuovere il nome di Mattia è un modo per assolvere l'intera comunità»
di Stefania Santoni
«Hanno elogiato Mattia, descritto come un ottimo lavoratore e come volontario dei vigili del fuoco. Di lei si è detto solo che faceva la barista, è rimasta un contorno»
L'intervista
Noa, concerto per la pace: «A Gaza un incubo. In futuro? Due Stati, poi una confederazione con il coinvolgimento dell'intera Lega Araba»
di Ilaria Bionda
La cantante venerdì primo agosto a Rovereto. «Ho il cuore spezzato. Il popolo israeliano è traumatizzato, addolorato, furioso, preoccupato, confuso, scioccato, si sente tradito e spaventato»
l'intervista
La storica Lorenzini: «Siamo in una fase fluida e di cambiamento. I Brics? Uniti dall’anti-occidentalismo e dal desiderio di influenza»
di Giulia Raffaelli
Professoressa di storia contemporanea alla Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento: «È evidente il superamento di quella componente della società civile che vedeva negli organismi internazionali, così come le Ong, dei punti di riferimento per i processi decisionali»