I numeri
martedì 28 Ottobre, 2025
Violenza di genere, in Trentino crescono del 30% i casi: 531 le donne accolte nei centri antiviolenza nel 2024
di Giacomo Polli
L’aumento delle richieste di aiuto spinge all’apertura di nuovi sportelli: inaugurata la nuova sede del centro antiviolenza di Riva del Garda, che raddoppia i giorni di apertura per rispondere alla crescente domanda di ascolto e supporto
«Sin dal primo giorno abbiamo ricevuto diverse richieste tanto che in estate abbiamo dovuto raddoppiare i giorni di apertura».
Così Claudia Bruno, direttrice degli sportelli antiviolenza di Riva del Garda, Cles e Cavalese, ha commentato l’apertura della sede periferica del centro antiviolenza di Riva del Garda, attivata a gennaio negli spazi di Luogo Comune e successivamente trasferita in via Rilke, dove ieri si è tenuta l’inaugurazione ufficiale a cui hanno preso parte i rappresentati locali, quelli della struttura e il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.
La decisione di spostare lo sportello in una nuova sede è nata dalla necessità di offrire spazi adeguati al servizio messo a disposizione della comunità, come spiegato dalla vice sindaca di Riva Barbara Angelini:
«Lo sportello attivo già dall’inizio dell’anno era ospitato in una sede precedente che non offriva però i giusti spazi. Questa nuova struttura garantisce invece protezione, sicurezza e riservatezza, elementi fondamentali per accogliere e accompagnare le donne in un percorso di uscita dalla violenza. Il nostro territorio è stato toccato direttamente da episodi dolorosi e oggi, con questo nuovo spazio, troviamo una risposta concreta».
Un servizio che per l’intero Alto Garda rappresenta una novità e che è ritenuto essenziale.
A ribadire l’importanza della nuova sede rivana anche la direttrice Bruno:
«Nell’ultimo periodo c’è stata una grande affluenza di donne che avevano bisogno di aiuto, quindi abbiamo aperto per quattro giorni anziché due – ha spiegato – Si tratta di un elemento significativo, il territorio aveva bisogno di questo servizio e qui le donne possono trovare risposte. Hanno bisogno di essere sostenute e grazie a questo sportello possono sentirsi al sicuro».
Il tutto è stato reso possibile anche grazie all’intervento della Provincia di Trento, che ha accolto la richiesta del territorio e ha messo a disposizione i fondi per finanziare il progetto per un importo complessivo di oltre 666 mila euro fino al 31 dicembre 2026.
«Abbiamo posto particolare attenzione a questa tematica – ha dichiarato il presidente Maurizio Fugatti – Con l’apertura di nuovi centri antiviolenza crescono anche le richieste di consulenza e questo significa che il problema esiste ma significa anche che aumenta la possibilità di avere maggiori informazioni rispetto al servizio e quindi maggiore consapevolezza nella popolazione. In Trentino abbiamo assistito a situazioni pesanti ed è quindi obbligo delle istituzioni lavorare per evitare che tali episodi si verifichino nuovamente. Continueremo a mettere in campo progetti come questo di Riva. Il modello trentino si conferma come un territorio di sperimentazione», ha concluso Fugatti.
Sostegno alla causa che è stato mostrato anche dal sindaco di Riva Alessio Zanoni:
«Ci tenevo ad essere qui non come sindaco ma come uomo – ha sottolineato – La responsabilità dell’uomo deve esserci sempre a 360 gradi. Dobbiamo essere coinvolti nel trovare soluzioni e la nostra cultura deve cambiare. Sono qui per metterci la faccia».
Tra le varie iniziative che saranno messe in campo nelle prossime settimane, la vice presidente della Comunità di Valle Ginetta Santoni ha ricordato che «il tavolo contro la violenza di genere proporrà un momento istituzionale dedicato alle scuole e ha costruito, insieme a tutti i Comuni, un programma di iniziative diffuso su tutto il territorio, con l’obiettivo di dare risposte comuni e lavorare insieme per una comunità più consapevole e rispettosa».
Lo sportello di aiuto inaugurato ieri è aperto ora in via Rilke ed è attivo due giorni al mese (il secondo e il quarto giovedì), anche se da alcune settimane è attivo ogni giovedì, per rispondere alla crescente domanda di ascolto e supporto.
Nel 2024, considerando tutto il territorio provinciale, le donne accolte nei centri antiviolenza sono state 531, il 30% in più rispetto al 2023. Di queste, 401 a Trento, 95 a Rovereto, 22 a Cavalese e 13 a Cles.
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