Terra Madre

sabato 15 Luglio, 2023

Viaggio a Grenoble, la capitale verde

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La città alpina può contare su una rete tranviaria estesa per 43 chilometri

Trovandoci a Grenoble per qualche giorno, non abbiamo potuto fare a meno di indagare e sperimentare la vita della città francese, la Capitale verde europea del 2022. Abbiamo girato per le sue strade e per i suoi quartieri, parlato con le persone alle fermate dei tram e degli autobus, con gli studenti universitari e con le persone con le borse della spesa.
Grenoble è una città alpina di 160mila abitanti, con una rete tranviaria che si estende per 43 chilometri: 5 linee e oltre 100 tram.

Jacob, il pendolare che usa il tram
Sulla linea 11 del tram abbiamo parlato con Jacob, un giovane infermiere: «Io lavoro in ospedale e prendo questa linea sempre per andare al lavoro, è molto comoda, va direttamente da casa mia a dove lavoro». Ci ha raccontato di come non abbia neanche la tentazione di utilizzare altri mezzi per recarsi in ospedale: «Il tram è così conveniente». Passa ogni sette di minuti durante il giorno, e anche quando deve tornare a casa di sera Jacob non aspetta mai troppo. Non si deve preoccupare del parcheggio e così risparmia tempo e denaro. Inoltre, alla luce dell’elevato numero di corse, i mezzi non sono mai pieni, c’è posto per stare seduti e il vagone è molto pulito. «Il nostro sindaco è un ecologista, ha fatto sì che fosse molto difficile usare la macchina. Sei praticamente forzato ad usare i trasporti e la bicicletta perché è molto più facile», dice un leggero fastidio, ma con il sorriso.

Dal centro alla periferia
Effettivamente, girando per la città, si vedono tram che sfrecciano in tutte le direzioni su rotaie circondate da un tappeto d’erba verdissima e ben curata, e si annunciano con un dolce scampanellio quando arrivano alla fermata. E si vedono rastrelliere piene di bici, grandi aree pedonali e pochissime macchine, sia in movimento, che parcheggiate. Man mano che ci si sposta verso la periferia, ad esempio andando verso il campus universitario, ad una ventina di minuti in tram dalla zona più centrale (e molti di più in macchina, perché il trasporto pubblico è favorito anche in questo senso), si torna a vedere fuori dal finestrino un paesaggio più simile a quello a cui siamo abituati in Italia, con le auto parcheggiate su entrambi i lati della carreggiata.

Claudine, muoversi in bici
Le biciclette sono un altro elemento fondamentale del panorama cittadino: sono ovunque e in buona parte sono quelle gialle fornite dalla città stessa ai suoi abitanti con diverse tipologie di abbonamento. «Venendo da Parigi sono rimasta molto colpita dalla qualità delle ciclabili. Sono ben disegnate, non c’è rischio per le macchina e negli anni ho visto aumentare il numero di biciclette, quindi direi che sta funzionando», ci racconta Claudine, che vive a Grenoble da cinque anni.
La prima cosa che ci cattura l’attenzione appena usciti dalla stazione è infatti la presenza di due enormi parcheggi per le biciclette, uno all’aperto e uno che funge da velostazione, e dunque da centro dove affittare una bici o riparare la propria. Oltre che una viabilità per le due ruote molto spaziosa, ben separata dalla carreggiata per le auto e con indicazioni sulla direzione scritte in modo chiaro e facilmente leggibile.

Le tariffe
Riprendiamo il tram. Un’altra donna incontrata sulla linea 2 ci dice di essere molto soddisfatta: «Io vivo qui da 4 anni ormai e devo dire che il sistema di trasporto pubblico è davvero ottimo. Uso sempre il tram per andare al lavoro e per muovermi, e il servizio è molto capillare. Forse l’unica pecca è il costo: è molto basso fino ai 25 anni e poi aumenta notevolmente per la tariffa da adulti». Infatti, con il compimento del 26esimo anno di età si passa da una tariffa di 160 euro l’anno a quella standard di 637, con un notevole salto che sembra spingere gli over 25 ad usare molto più la bicicletta che i mezzi. Sul tema dei prezzi però bisogna aggiungere che sono presenti delle tariffe agevolate per i componenti di nuclei familiari a basso reddito. Sono presenti quattro diverse fasce e coloro che appartengono a quella di reddito minore spendono solamente 2.50 euro al mese per accedere a tutti i trasporti.

Chantal, il nodo «corse notturne»
Parlando con alcuni studenti universitari, l’opinione più diffusa è quella che sì, il servizio è ottimo durante il giorno, con tempi di attesa bassi, corse frequenti e in grado di coprire gran parte della città, ma al di fuori delle ore centrali della giornata (o comunque al fuori della giornata lavorativa) questo cambi notevolmente. «Credo ci sia ancora da lavorare su alcune cose, ad esempio di sera le corse diventano pochissime ed è molto difficile tornare a casa dopo una serata fuori», ci spiega Chantal, sottolineando che spesso questo non vuol dire ripiegare sulla bicicletta (in inverno fa freddo), ma sui servizi taxi. Questioni ricorrenti, insomma.