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sabato 16 Marzo, 2024

Viadotto, ponte e sottopassi: ecco la nuova via per la Maza in Alto Garda

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Lunga 1,2 km, avrà una pendenza del 7%. Degasperi: «Dal progetto è sparita la rotatoria che avrebbe permesso l’allaccio con Torbole»

Alla fine sono venuti alla luce i progetti del completamento del collegamento San Giovanni Cretaccio, in particolare quell’Unità funzionale tre (Uf3) che dall’uscita del tunnel sulla Maza porterà il traffico veicolare a valle, al di là della Sarca in zona Cretaccio sulla Linfano. Un tassello che fino a ieri sembrava mancante e che ora è stato portato alla luce grazie a un’interrogazione del consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi. Progettualità che sono state consegnate al consigliere a fatica, perché attualmente manchevoli di alcuni tasselli come ad esempio la procedura di Via, ma che fanno ben capire l’impatto dell’opera che andrà di fatto a tagliare trasversalmente la piana di Pratosaiano dalla cima della discarica (in fase di bonifica) della Maza, fino alla zona industriale di Arco sulla Linfano.
Ponte, viadotto e sottopassi
Lo farà con 1.140 metri (1,2 Km) di tracciato, pressoché lineare con una pendenza massima del 7%, la realizzazione di tomi di terra a copertura del tracciato, un viadotto su tre file di pilastri da tre, la deviazione del Rio Salone, la creazione di due sottopassi, uno per la vecchia Maza futura ciclabile Nago-Arco e uno per la viabilità poderale esistente, la creazione di un nuovo ponte sulla Sarca, due maxi rotatorie, una all’uscita del tunnel e una all’imbocco di via Sabbioni, oltre ad alcune modifiche alla viabilità esistente sia veicolare che ciclopedonale. Un vero e proprio muro che cambierà per sempre il paesaggio della Busa orientale. Un colpo d’occhio difficilmente mitigabile come riportano le stesse documentazioni portate alla luce da Degasperi. Nelle carte l’impatto paesaggistico è stato valutato medio e alto su 6 degli 8 tratti in cui è suddivisa l’attuale progettualità.
Torbole senza connessioni
«L’impatto è forte – analizza Degasperi -, certo, se si vuol continuare a portare i turisti solo in macchina nell’Alto Garda questo è quello che si ottiene. Dalle prime proposte però – continua il consigliere – sparisce la rotatoria sulla sinistra orografica del fiume, spostata al di là, in area Cretaccio, ciò significa nessuna possibilità di allaccio alla potenziale futura circonvallazione di Torbole». Proprio in tal senso Degasperi interroga la Provincia per chiedere di adattate la progettualità alle diverse ipotesi per il collegamento tanto atteso dai torbolani.
I dati del tracciato
Dall’uscita gardesana del tunnel a canna singola (due corsie in salita una in discesa) si giungerà alla prima rotatoria che porterà o con una bretella sulla vecchia Maza, o all’imbocco della nuova viabilità. Questa scenderà a valle con una pendenza del 7% fino a raggiungere la piana di Pratosaiano. Qui rimarrà in elevazione, prima su dei tomi terrazzati, (in alcuni punti fino a quattro file sovrapposte, traforati in due punti per permettere con dei sottopassi di non interrompere la viabilità della vecchia Maza e futura ciclabile da e per Nago oltre che per la viabilità poderale e la deviazione che verrà fatta del Rio Salone. Poi si procederà su viadotto, tre file di pilastri da tre. Fino a qui la strada avrà una larghezza di tre carreggiate. Poi il ponte ad archi divergenti e quindi la rotatoria a quattro uscite a Linfano.