Cronaca

giovedì 14 Agosto, 2025

Trento, torna l’eroina: il «buco» in centro in pieno giorno

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Il caso di piazzetta Leonardo da Vinci, poco lontano da una scuola materna. I residenti: «Tanti episodi al giorno»

Ore 16: si compra la droga. In pieno giorno, davanti agli occhi dei residenti e anche di qualche turista e pendolare, vista la vicinanza alla stazione delle corriere. Ore 16.30: la si consuma in un cortile, di una zona che è – a tutti gli effetti – pieno centro cittadino: un angolo nascosto alla vista, ma allo stesso tempo accessibile, a pochi metri dall’ingresso della scuola materna Zanella, in piazzetta Leonardo Da Vinci. Negli ultimi giorni, i residenti, esasperati, hanno documentato dalle loro finestre o mentre transitavano con l’auto all’interno di quel vialetto cieco dietro via della Prepositura, episodi di scambio di sostanze stupefacenti e anche di consumo. Ci sono immagini forti, come quella di un uomo che si «buca» alla caviglia. Immagini che chi abita in zona, ha imparato a conoscere bene. E che si ripetono anche qualche metro più a nord, dopo il cavalcavia di San Lorenzo, in quella piccola «terra di nessuno» dove, poco più di un anno fa, è stata trovata senza vita una ragazza di 27 anni, morta per overdose.

 

«Crimine organizzato»
Gli stessi episodi sono avvenuti anche ieri pomeriggio. Del resto, basta un po’ di pazienza per osservarli. «Queste scene si ripetono ogni giorno – spiega Martin de la Cruz, residente in uno dei condomini che dà sul vicolo “incriminato” – da oltre un anno e si sono intensificati negli ultimi mesi. Le abbiamo provate tutte. Abbiamo chiamato il 112, ma le forze dell’ordine dicono che possono far poco per episodi legati al consumo: possono intervenire solo quando c’è spaccio. Ma anche in questo caso, pare sia diventato sempre più difficile, dato che le transazioni, anche da quello che vediamo, avvengono via app, senza contanti». La zona della Portela è da sempre tra le aree «sorvegliate speciali» della città e gli ultimi controlli straordinari risalgono alla settimana scorsa (con centinaia di persone controllate e due cittadini stranieri, con sentenze passate in giudicato, colpiti da un decreto di espulsione) ma la situazione di illegalità sembra inestirpabile. «Sono cambiate le persone, le nazionalità – prosegue de la Cruz – ma è evidente che c’è un’organizzazione radicat. Lo vediamo da come presidiano la zona, da come si muovono: ci sono ruoli e gerarchie tra gli spacciatori».

 

Tanti proprietari
E ci sono anche i consumatori. Il problema è anche sanitario, data anche la vicinanza della scuola materna (che, a luglio, ha spostato il suo ingresso proprio sul lato di via Gar, vicinissimo alla zona di spaccio): anche ieri erano visibili delle siringhe abbandonate. Il vicolo ospita garage e passaggi di sette diversi condomini. «Una possibile soluzione – spiega Paolo Frizzi, presidente dell’associazione nazionale alpini di Trento e residente in zona – è già stata presa in considerazione, ed è la realizzazione di un cancello che blocchi l’accesso». È la stessa «sollecitata» dall’amministrazione comunale, che lì non può intervenire (è un’area privata). Ma la strada è lunga. La decisione, infatti, coinvolge decine di condomini. Inoltre, il vicolo è di pertinenza anche della Casa della Giovane, di Opera Universitaria, oltre che della scuola materna. Insomma, c’è da mettersi d’accordo. «Come già avvenuto in altri casi simili – la conclusione di de la Cruz – sono i residenti a dover pagare per la propria sicurezza, dopo aver già subito il calo del valore dell’immobile».
Le immagini di questi giorni raccontano, infine, come l’eroina sia tornata ad avere una certa diffusione anche a Trento. Il fenomeno è stato registrato anche dal Serd provinciale, che ha sottolineato come ne sia aumentato l’uso, di recente, assieme a quello del crack, ed è stato osservato anche in altri centri, a partire da Milano, dove la sostanza è tornata a essere la triste protagonista della più nota area di spaccio, il «boschetto di Rogaredo». Aiuta, purtroppo, anche il marketing: ne vengono distribuite «minidosi» da decimi di grammo che si possono comprare a pochi euro.