Festival dello sport

giovedì 12 Ottobre, 2023

Storia, successi e riflessioni in campo con Rummenigge: «Mancini in Arabia Saudita? Non ho capito. Sono stupito»

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L'ex calciatore ha ricordato momenti importanti della sua carriera
Karl-Heinze Rummenigge (Foto di Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT)

C’era anche Karl-Heinz Rummenigge tra gli ospiti tanto attesi a Trento, all’edizione 2023 del Festival dello Sport. Due volte Pallone d’oro, nel biennio di inizio anni Ottanta, è stato campione d’Europa con l’allora Germania Ovest nel 1980. Tra le tante questioni affrontate e le domande poste dai giornalisti Rummenigge, a proposito della questione di Mancini in Arabia Saudita ha affermato: «Non ho capito. Sono stupito». E poi ha aggiunto «Posso capire, invece, che giocatori di oltre trent’anni, che stanno andando verso la fine della carriera, vadano in Arabia Saudita perché possono guadagnare molti soldi».
Riguardo al calcio europeo, Rummenigge ha sottolineato che «molte squadre spendono troppo per la campagna acquisti ed è importante stabilire dei tetti di spesa, anche se è difficile». Dal 1984 al 1987 con la maglia dell’Inter. «Non ho mai capito come, con quella squadra, ricordiamoci che facevo coppia con Alessandro Altobelli, campione del mondo in Spagna, – ha riflettuto – non siamo riusciti a vincere lo scudetto».
Non sono mancati gli aneddoti. Il tedesco ricorda che quando arrivò in Italia si vestì elegante, ma con i calzini corti e bianchi. «Franco Causio se ne accorse – racconta – e mi portò da un suo amico in un negozio. Da allora, indosso solo calze di seta lunghe». Rummenigge era sugli spalti di Istanbul quando nei mesi scorsi l’Inter ha affrontato, in finale di Champions, il Manchester City di Pep Guardiola, perdendo la partita. «Capita che una partita possa andare male – ha detto – Se l’Inter andava ai supplementari poteva vincere quella partita perché a un certo punto ho visto il City del mio amico Guardiola in difficoltà».
A proposito dei neroazzurri di oggi, Rummenigge ha commentato che «è una squadra che funziona e spero che vinca lo scudetto. È una questione anche di testa. L’Inter ha un gioco spettacolare. L’importante è concentrarsi al 100% anche sulle partite che, sulla carta, sono facili». L’ultimo pensiero è per l’Italia, in particolare per Milano. «Quando giocavo ho imparato la vostra lingua e la cultura. Milano mi piace, è una città elegante».