Festival dello Sport

sabato 14 Ottobre, 2023

Sofia Goggia e la determinazione precoce: «A 4 anni sognavo d’essere campionessa». Cairo: «La mia opportunità? Chiamai Berlusconi a 24 anni»

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La campionessa e l'editore, insieme sul palco del teatro Sociale per il Festival dello Sport. Goggia: «Sul mio casco di gara ho riportato skyline di Bergamo quello che si vede passando dall’autostrada»

Sofia Goggia e Urbano Cairo, insieme sul palco del Teatro Sociale di Trento per il festival dell’Economia. Un evento seguito da centinaia di persone.

«Avevo quattro anni – racconta Goggia – e già sognavo di diventare una campionessa di sci. Ma più che l’opportunità è importante essere pronti a compiere un percorso. L’opportunità di essere un atleta sempre migliore è la chance più bella di cui un atleta può avvalersi».

«La mia prima grande opportunità – ha raccontato Urbano Cairo – è arrivata a 24 anni quando ho voluto chiamare Berlusconi. Mi ero procurato un libro che parlava di alcune idee valide per la televisione e che funzionavano bene in America. Eravamo negli anni 80 e le tv commerciali stavano decollando. L’ho chiamato per un appuntamento, mi ha voluto incontrare, gli ho sottoposto le mie idee e poco dopo mi ha proposto di diventare il suo assistente. E questa è stata la mia grande opportunità”.

La seconda parola è stata Radici e Sofia Goggia ha raccontato che «Sul mio casco di gara ho riportato skyline di Bergamo quello che si vede passando dall’autostrada. Essere di Bergamo ti da un imprinting forte per come lo vivo io. Io vengo da una famiglia normale, senza un imprinting culturale in fatto di sport. È sempre stata accanto a me e senza i loro mezzi non avrei potuto affrontare questo percorso».

«Sentivo forte la voglia di dare delle soddisfazioni alla mia famiglia, che potevo fare delle buone cose. Alcune scelte invece le ho fatte anche per compiacere, come quando ho preso in mano il Torino – ha aggiunto Cairo – I miei genitori erano entrambi tifosi del Toro, soprattutto mia madre mi incoraggiava. Sapevo di fare una cosa anche rischiosa ma poi l’ho fatta».

Talento. «Il talento è fondamentale nello sport, ha detto Sofia Goggia, ma lo sport ci insegna che in tanti, senza talento e solo con la costanza e la perseveranza sono riusciti a fare grandi cose. ll talento, se non è coltivato, può rivelarsi una meteora, è destinato a spegnersi. Se invece il tuo percorso è stato alimentato da costanza, perseveranza, allora è qualcosa che diventa molto più solido. E questo ha valore universale».

«Non posso che essere d’accordo con Sofia», ha aggiunto Urbano Cairo. «Anche nel calcio ho visto giocatori con un talento incredibile, ma che poi non hanno la testa, che è fondamentale, di fare con perseveranza ciò che potrebbero fare. Sul lavoro ogni talento deve essere messo alla prova, confermato continuamente, non bastano i colpi di genio»

Squadra. «ll nostro sport, ha detto la Goggia, è davvero particolare, perché ci alleniamo tutti insieme, ma poi al cancelletto siamo tutti uno contro l’altro. Non c’è mai stata una squadra femminile in Coppa del mondo così forte nella sua complessità. In questo gruppo ognuna ha individualità e particolarità proprie. È un onore per me allenarmi con loro, c’ è sempre da imparare qualcosa. È fondamentale avere un team di persone che lavorano con te per te e che guardano nella tua stessa direzione. È come un’orchestra che suona un’unica sinfonia».