Istruzione

domenica 9 Novembre, 2025

Scuola, per gli insegnanti trentini aumento di due euro da Roma

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Di Fiore (Uil Scuola): «Il rinnovo del contratto nazionale non avrà effetti perché la Provincia aveva già anticipato un acconto sul triennio 2022-2024»

C’è chi ci aveva sperato tra i circa ottomila docenti. «In questi giorni abbiamo ricevuto numerose telefonate», dice il segretario generale della Uil Scuola del Trentino, Pietro Di Fiore. Ma dal rinnovo del contratto nazionale per il triennio 2022-2024 non è previsto alcun aumento in busta paga per gli insegnanti trentini. O meglio, «abbiamo calcolato che ci sarà una differenza di soli due euro». Non perché i docenti del Trentino sono svantaggiati (anzi), ma perché «la Provincia aveva già anticipato un acconto sul triennio 2022-2024».

In Trentino gli insegnanti delle scuole a carattere statale hanno lo stesso stipendio base previsto dal contratto nazionale e in più hanno una quota integrativa della Provincia. Nei giorni scorsi è stata firmata l’ipotesi di contratto nazionale per lo scorso triennio. Gli aumenti – in forma di arretrati – arriveranno a gennaio o febbraio 2026, e si parla di oltre 2mila euro lordi in più all’anno. In teoria l’incremento scatterà anche per i docenti trentini – perché hanno lo stesso contratto – ma «allo stesso tempo, in busta paga, i nostri insegnanti vedranno ridursi l’acconto della Provincia», spiega Di Fiore. La Provincia aveva già versato quelle somme, muovendosi in anticipo rispetto al nazionale. Quindi ora ci sarà un allineamento. La differenza tra il rinnovo nazionale e l’acconto della Provincia è, appunto, di soli 2 euro mensili.

Intanto, però, il Trentino si è mosso di nuovo in anticipo e ha già previsto il rinnovo del contratto provinciale per il triennio 2025-2027, con quell’aumento del 6% previsto per l’intero comparto del pubblico impiego, compresi i docenti. «Ora stiamo attendendo soltanto il parere positivo del ministero dell’Istruzione e del Merito, quello della Corte dei conti è già arrivato — spiega Di Fiore — Per gli insegnanti stiamo parlando di un aumento che va da 150 euro fino a 170 euro lordi mensili. Come detto, siamo in attesa del parere del Mim. L’aumento dovrebbe scattare da gennaio o febbraio 2026, con gli arretrati per il 2025». Capitolo diverso invece per il personale delle scuole provinciali. «Per gli insegnanti della formazione professionale, della scuola dell’infanzia e del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) gli incrementi in busta paga arriveranno già da questo mese», precisa il segretario generale della Uil Scuola.

Se da un lato è stato fatto un passo in avanti sulla parte economica del contratto, «sulla parte giuridica, cioè tutta quella parte sui diritti e sui doveri dei lavoratori, siamo totalmente fermi — considera Di Fiore — È inutile che ci parlano della Finlandia o dei climi distesi a scuola se poi, quando si tratta di sedersi al tavolo e cambiare il contratto, ad esempio per togliere il carico di supplenze brevi, non si fa nulla. Delle volte l’assessora Gerosa sembra ipoacusica. Parla delle competenze relazionali, ma si dimentica delle relazioni con il sindacato…».