Libri

lunedì 18 Dicembre, 2023

Romanzi, saggi e storie per bambini e bambine. I consigli dei librai e delle libraie del Trentino per Natale

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Dal premio Nobel Annie Ernaux alla rivelazione del premio Campiello Zannoni passando per il saggio di Gaia Vince e fino alla narrativa per i più piccoli. Ecco tutti i libri da non perdere

I nostri librai e libraie di fiducia sono preziosi punti di riferimento per orientarsi nel mondo dell’editoria. Per questo abbiamo chiesto ad alcuni e alcune di loro di consigliarci un libro a vario titolo significativo da regalare, o regalarci, a Natale. Ecco i loro consigli

Annie Ernaux – Perdersi (il consiglio di Lisa Orlandi, La piccola libreria, Levico Terme)

Dall’età di sedici anni la scrittrice Annie Ernaux annota tutto in un diario: unità stratigrafiche alle quali ha attinto per scrivere e nello specifico per scrivere la vita. Premio Nobel nel 2022 «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale», con «Perdersi» (L’Orma, 2023) apriamo le sue pagine tra settembre 1988 e aprile 1990. Entriamo nel suo tempo, tra la bellezza dell’inizio di una relazione clandestina e il commiato che definisce come «il bisogno che ho di scrivere qualcosa di pericoloso per me».
I lettori di Ernaux sanno che la scrittrice non ha eguali nel raccontare i dettagli e queste pagine lo confermano: sono sorprendenti, esasperanti nella ricerca della verità scritta che prevale costantemente sulla cautela. L’oggetto è una passione segreta e senza speranza per un diplomatico russo. Impossibilitata a confidare al mondo la sua storia d’amore, l’autrice decide di registrare regolarmente per iscritto gli istanti di questa passione che si trasforma in un’ossessione per l’uomo e in una ossessione per l’attesa. Vive al ritmo di questa attesa e si ritira progressivamente dal mondo esterno, rifugiandosi nell’unica valvola di sfogo che sembra liberarla dal tormento: le pagine del suo diario. Racconta la sua alienazione per l’attesa, i tormenti per le domande senza risposta, i sogni, le fantasie, la fama insaziabile del corpo dell’altro, la gelosia, la precarietà, l’intensità violenta degli incontri. È con la scrittura, vera fonte di compensazione, che supererà il senso di abbandono riappropriandosi della sua vita, trasformandola in un romanzo. Così il diario perde il suo scopo originario e diventa ai nostri occhi un altro libro. Quello che leggiamo è una vera e propria storia: quella di un amore.

Bernardo Zannoni – I miei stupidi intenti (il consiglio di Alvaro Tomasini, Libreria Ancora, Trento)

Sorprendente opera prima e, meritatamente, vincitore del premio Campiello 2022, il libro «I miei stupidi intenti», di Bernardo Zannoni, è da poco uscito per Sellerio con una rinnovata veste grafica che lo rende un perfetto regalo di Natale. Questa nuova edizione si arricchisce infatti delle illustrazioni di Lorenzo Mattotti. Il protagonista principale del libro è Archy, una faina che narra in prima persona la sua lunga vita. Nato, insieme ai molti fratelli in una notte d’inverno, orfano del padre che viene ucciso da un contadino a cui aveva razziato una gallina, la sua vita si fa subito dura. Infatti, anche se in questo romanzo gli animali parlano, usano piatti, mobili e accendono il fuoco per scaldarsi, la loro esistenza rimane comunque una lotta per sopravvivere, spietata come spesso la natura sa essere. Guidati dalla necessità e dall’istinto, in un mondo in cui il più forte domina, la madre di Archy intuisce subito la debolezza del figlio e, per tentare di salvare i fratelli, lo vende come servo alla vecchia volpe Salomon, in cambio di una gallina. La vita della piccola faina ne sarà ovviamente sconvolta ma, accanto alla crudeltà quotidiana del vivere, la volpe gli svelerà misteri e segreti tipici dell’uomo, come la scrittura, la dimensione del divino o la consapevolezza del tempo futuro, che renderanno via via Archy sempre meno animale. Una scrittura limpida e trascinante accompagnerà il lettore attraverso una realtà antropomorfizzata e proprio per questo ancora più capace di porlo di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne.

Gaia Vince – Il secolo nomade (il consiglio di Federico Zappini e Elisa Vettori, Libreria Due Punti, Trento)

Per ogni problema complesso c’è sempre una soluzione semplice. Che è sbagliata. Ogni giorno che passa questo aforisma ci sembra più pertinente per descrivere il Mondo che ci circonda — sempre alla ricerca di scorciatoie, che non ci sono… — e da librai ci viene spontaneo suggerire per questo motivo tre saggi che aiutano a comprendere le sfide che (non) ci attendono.
Gaia Vince con il suo «Il secolo nomade» (Bollati Boringhieri) descrive con grande chiarezza la stretta relazione tra crisi climatica e fenomeni migratori. Territori inabitabili impongono a milioni di persone di cercare luoghi sicuri dove vivere. Non saranno i confini a fermarle.
Bell Hooks — scomparsa troppo presto, giusto due anni fa — nel suo «Sentirsi a casa» (Meltemi) interroga in profondità il significato dei luoghi, la loro capacità di essere contesto di trasformazione politica, di rivoluzione democratica. Abbiamo bisogno di costruirne di buoni e accoglienti, di generativi e gravidi di futuro.
Mattia Mascher, autore trentino a cui vogliamo molto bene, dedica invece il suo nuovo libro «Ritorno al futuro» (San Paolo) al concetto di speranza e lo fa riconoscendole una dimensione concretissima e urgente che riguarda le azioni che quotidianamente possiamo mettere in campo per contrastare le fragilità ambientali e sociali che sono la cifra di questo tempo. Che il 2024 sia anno di impegno e di partecipazione.
Per cominciare leggiamo tanto, leggiamo bene, leggiamo insieme.

Jordan Scott e Sydney Smith – Io parlo come un fiume (il consiglio di Soledad Rivas San Roman e Andrea Oberosler, Libreria La seggiolina blu, Trento)

Ciao. Siamo Soledad e Andrea de La Seggiolina Blu, la libreria indipendente per bambini/e e ragazzi/e in San Martino. Alla domanda «Qual è il libro che consigliereste come regalo di Natale?», noi rispondiamo «Io parlo come un fiume», albo illustrato di Jordan Scott e Sydney Smith edito da Orecchio acerbo e premiato nel 2022 con il Premio Andersen per il miglior albo illustrato e il Superpremio Andersen. Questo libro è bello nella sua interezza e profondità, nel rapporto illuminante tra parole e immagini che, insieme, elevano i problemi del protagonista rendendoli, al tempo stesso, metafora e poesia. Nella storia il bambino si trova ad attraversare una giornata di «difficoltà di parole» come gli dirà suo padre nell’atto amorevole dell’ascolto e l’empatia. Il bambino infatti non sempre riesce a parlare «bene» ma con la compagnia giusta, immergendosi nella visione dell’acqua di un fiume che corre tumultuosa e nella tranquillità e il silenzio condivisi con suo papà, riuscirà a superare il momento e ad affrontare un nuovo giorno con il cuore più forte e una consapevolezza di sé nuova e lucente. Una metafora narrativa originale ed evocativa per raccontare la balbuzie da cui il protagonista è affetto, una caratteristica che attira su di lui gli sguardi divertiti dei compagni di classe che rendono ancora più complicata la possibilità di esprimersi serenamente. La visita al fiume sarà provvidenziale per trovare un riscontro nel mondo naturale, i cui elementi diventano la chiave di volta attraverso cui il protagonista potrà trovare il suo modo di esprimersi nuovo e unico.

Malika Ferdjouk – Quattro sorelle (il consiglio di Patrizia Barbara – Libreria Piccoloblu, Rovereto)

Questo Natale vi consiglio di farvi un regalo: leggete i quattro romanzi di Malika Ferdjouk. Opera prima di una giovane e raffinatissima casa editrice – Pension Lepic – narra le vicende di quattro (che in realtà sono cinque) sorelle rimaste orfane da poco.
Sì comincia con Enid, la più piccola. Volume dopo volume, ognuna di loro ci racconterà il suo pezzettino di vita, ognuna ci mostrerà il mondo con i propri occhi.
C’è una grande e vecchia casa dove vivere sotto la tutela di Charlie, la maggiore, l’unica a cui non è dedicato un volume.
Ci sono i genitori, che ogni tanto fanno capolino tra le pagine per divertentissimi e dolcissimi siparietti.
C’è tanta leggerezza, ci sono le relazioni tra personalità tanto diverse eppure affiatatissime, c’è tanta intimità. C’è il mondo fuori, non sempre semplice da gestire. Ci sono le piccole e le grandi cose della vita.
Ma, soprattutto, c’è una scrittura limpida e curatissima, anche grazie alla splendida traduzione di Chiara Carminati, una tra le firme più importanti della letteratura italiana. E credo che questo sia il dono più importante che si possa offrire alle giovani lettrici e ai giovani lettori: se è certamente necessario che le storie siano belle, è essenziale avere massima cura del modo in cui queste storie vengono narrate. Loro, e soprattutto loro, si meritano Letteratura con la «L» maiuscola. E questa decisamente lo è.
L’ultima indicazione riguarda l’età: come per ogni buon libro, faccio fatica a indicare un target troppo definito. Direi che dai 10 anni in su ogni persona può appassionarsi alle vicende di queste cinque sorelle. Vorrei chiudere infatti con consiglio: adulti, leggete più letteratura per ragazze e ragazzi! Sono certa che vi stupirà.